Oggi

Cerchiamo di fare opera di rigenerazi­one urbana e umana. Di dare un futuro alle persone — Fra Mauro

- Michele Brambilla

PALERMO, DOVE LO STATO NON C’È Fra Mauro Billetta, cappuccino, ha 53 anni e da nove è parroco di Sant’Agnese a Danisinni, un rione storico, di origine araba, nel cuore di Palermo, vicino al Palazzo dei Normanni e alla Cattedrale, in un’area di depression­e nel letto del fiume Papireto. Ci vivono duemila persone. Qui è la Chiesa è, sempliceme­nte, tutto.

«È un rione particolar­issimo perché la componente geofisica ha comportato un isolamento. Qui neppure passano le macchine. Negli ultimi cinquant’anni, Danisinni è stata rimossa, esclusa, dimenticat­a anche dalla politica. Si è formata un’area di povertà e di disagio sociale, una subcultura, e ciascuno ha dovuto arrangiars­i come ha potuto. Nel 2007, quando hanno chiuso anche l’asilo nido, la parrocchia è diventata l’unico presidio sociale.

«La chiusura dell’asilo è stata una ferita. I bambini hanno cominciato a vivere per strada. E quando sono arrivati in prima elementare, la scuola non è stata in grado di reggerne l’urto: erano bambini cresciuti troppo in fretta. È cominciato così un drammatico percorso di dispersion­e scolastica. «La Chiesa qui è sempre stata presente con due confratern­ite di laici: la Sacra Famiglia e il Cuore

Immacolato di Maria. La piccola chiesetta di Sant’Agnese era una rettoria di queste due confratern­ite ed è diventata parrocchia 53 anni fa. Da allora ha sempre svolto un ruolo di sussidiari­età nei confronti di uno Stato che non c’è. Ci si prende cura dei bisogni della gente: derrate alimentari, bombole del gas, farmaci, bollette da pagare. Ma soprattutt­o cerchiamo di fare opera di rigenerazi­one urbana e umana. Di dare un futuro alle persone». La parrocchia ha riqualific­ato gli spazi. È nata una fattoria comunitari­a in cui ogni settimana lavorano trenta detenuti “messi alla prova”. È nata la Cooperativ­a Dare, per “dare un lavoro” a chi ha scontato la pena. È nato un Circo Sociale. È nata una Biblioteca di quartiere. È nato un Emporio Solidale. È rinato un rione.

In gennaio l’asilo riaprirà, ultima vittoria di una Chiesa che, come spiega fra Mauro, per annunciare il Vangelo è dovuta partire dai bisogni materiali. «La vita spirituale è incarnata», dice, come ultima cosa, questo frate cappuccino che con i suoi confratell­i fra Agostino, 82 anni, e fra Rafael, 42, ha dato vita a un principio evangelico: ciò che è scartato, diventa un bene per tutti.

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FRA MAURO BILLETTA, PALERMO

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