Cerchiamo di fare opera di rigenerazione urbana e umana. Di dare un futuro alle persone — Fra Mauro
PALERMO, DOVE LO STATO NON C’È Fra Mauro Billetta, cappuccino, ha 53 anni e da nove è parroco di Sant’Agnese a Danisinni, un rione storico, di origine araba, nel cuore di Palermo, vicino al Palazzo dei Normanni e alla Cattedrale, in un’area di depressione nel letto del fiume Papireto. Ci vivono duemila persone. Qui è la Chiesa è, semplicemente, tutto.
«È un rione particolarissimo perché la componente geofisica ha comportato un isolamento. Qui neppure passano le macchine. Negli ultimi cinquant’anni, Danisinni è stata rimossa, esclusa, dimenticata anche dalla politica. Si è formata un’area di povertà e di disagio sociale, una subcultura, e ciascuno ha dovuto arrangiarsi come ha potuto. Nel 2007, quando hanno chiuso anche l’asilo nido, la parrocchia è diventata l’unico presidio sociale.
«La chiusura dell’asilo è stata una ferita. I bambini hanno cominciato a vivere per strada. E quando sono arrivati in prima elementare, la scuola non è stata in grado di reggerne l’urto: erano bambini cresciuti troppo in fretta. È cominciato così un drammatico percorso di dispersione scolastica. «La Chiesa qui è sempre stata presente con due confraternite di laici: la Sacra Famiglia e il Cuore
Immacolato di Maria. La piccola chiesetta di Sant’Agnese era una rettoria di queste due confraternite ed è diventata parrocchia 53 anni fa. Da allora ha sempre svolto un ruolo di sussidiarietà nei confronti di uno Stato che non c’è. Ci si prende cura dei bisogni della gente: derrate alimentari, bombole del gas, farmaci, bollette da pagare. Ma soprattutto cerchiamo di fare opera di rigenerazione urbana e umana. Di dare un futuro alle persone». La parrocchia ha riqualificato gli spazi. È nata una fattoria comunitaria in cui ogni settimana lavorano trenta detenuti “messi alla prova”. È nata la Cooperativa Dare, per “dare un lavoro” a chi ha scontato la pena. È nato un Circo Sociale. È nata una Biblioteca di quartiere. È nato un Emporio Solidale. È rinato un rione.
In gennaio l’asilo riaprirà, ultima vittoria di una Chiesa che, come spiega fra Mauro, per annunciare il Vangelo è dovuta partire dai bisogni materiali. «La vita spirituale è incarnata», dice, come ultima cosa, questo frate cappuccino che con i suoi confratelli fra Agostino, 82 anni, e fra Rafael, 42, ha dato vita a un principio evangelico: ciò che è scartato, diventa un bene per tutti.