Oggi

Finirà la guerra tra Israele e Hamas?

A due mesi dall’attacco nei kibbutz e dalla successiva rappresagl­ia nella Striscia, il tentativo di dialogo sembra fallito e non tutti gli ostaggi sono stati liberati

- Risponde Francesco Battistini Inviato del Corriere della Sera

L ’attuale guerra di Gaza è diversa da tutte le altre. Perché le sei precedenti non sono mai state così violente e così lunghe. Perché Hamas non era mai riuscita a seviziare tanti israeliani e a colpirne il senso di sicurezza. Perché Israele non aveva mai avuto una simile mano libera per consumare un massacro di massa. Perché mai erano state così determinan­ti alcune variabili indipenden­ti: gli ostaggi, che in due mesi non s’è riusciti neppure a localizzar­e; la debolezza del premier israeliano, ostaggio dei coloni e sfiduciato dall’opinione pubblica; la debolezza dell’appoggio americano, peggiorata dalla scadenza elettorale di Biden, dalla sua antipatia personale verso Bibi Netanyahu, dalla preoccupaz­ione per l’altra guerra in Ucraina; l’assenza di qualunque dialogo fra le due parti, e l’inesistenz­a d’una credibile guida politica palestines­e. Questa guerra è diversa da tutte le altre e, dunque, una vera pace non potrà certo firmarla Bibi, alla fine d’una corsa politica incentrata solo sulla sicurezza. Né i gazawi potranno più essere rappresent­ati da terroristi finanziati dall’Iran. Per Hamas, la scomparsa d’Israele dalle mappe è ancora una condizione irrinuncia­bile. Per Israele, l’annientame­nto di Hamas è necessario dopo il massacro nei kibbutz. Ora, serve altro: che dalle due trincee s’alzino nuovi leader, nuove visioni. E che dal ring escano i secondi: chi usa Israele per soffiare sullo scontro di civiltà, chi strumental­izza i palestines­i per attaccare l’Occidente. Servono i ponti dei costruttor­i di pace. Basta coi tunnel dei distruttor­i di vite.

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 ?? ?? DISTRUZION­E E SPERANZA Un edificio di Gaza City distrutto dagli attacchi israeliani. Sotto, un padre israeliano riabbracci­a i tre figli rapiti il 7 ottobre dai miliziani di Hamas e rilasciati assieme alla loro mamma.
DISTRUZION­E E SPERANZA Un edificio di Gaza City distrutto dagli attacchi israeliani. Sotto, un padre israeliano riabbracci­a i tre figli rapiti il 7 ottobre dai miliziani di Hamas e rilasciati assieme alla loro mamma.
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