Avremo previsioni meteo più attendibili?
La svolta arriva dall'utilizzo dell'intelligenza artificiale per anticipare l'andamento degli eventi estremi
Per avere previsioni del tempo servono strumenti di misurazione relativi a temperatura, pressione, umidità, precipitazioni, venti, correnti.
Dai primi palloni aerostatici ai radar e satelliti, la meteorologia si è sempre avvalsa dell’osservazione di dati: dall’applicazione delle leggi della fisica a questa istantanea, si ricavano indicazioni sull’evoluzione successiva dell’atmosfera. Nel 2024 si prevede però un cambio di paradigma, con il debutto di «Destination Earth», un programma sviluppato dal Centro europeo di previsioni meteo a medio termine (Ecmwf). Simula virtualmente l’intero pianeta Terra con l’aiuto dell’intelligenza artificiale (Ai), per anticipare l’andamento degli eventi estremi e la risposta ai cambiamenti climatici. La superiorità degli algoritmi, rispetto alla modellistica esistente, è stata già sperimentata con successo da Google DeepMind: in quattro settimane il software GraphCast è stato addestrato a leggere i dati meteo degli ultimi 40 anni, riuscendo così a elaborare previsioni nel 90% dei casi più accurate. Un paradosso, visto che il clima è cambiato, ma le interazioni e reazioni tra tutte le variabili ambientali restano le stesse, e un’architettura informatica sa comprenderle meglio di una equazione fisico-matematica. E così, nonostante l’imprevedibilità di un sistema caotico come quello atmosferico, è molto probabile che il 2024 sarà ancora più caldo del 2023, l’anno più caldo di sempre, complice quel fenomeno di rimescolamento oceanico noto come El Niño. Ce lo dice la statistica, non occorrono altri dati.