Guariti da un tumore: c’è finalmente l’oblio
Dai mutui alle polizze, ai concorsi, che cosa prevede la nuova legge che tutela chi ha superato un cancro
Nelle scorse settimane è arrivato il via libera definitivo del Senato al cosiddetto oblio oncologico. La legge proibisce ora ogni genere di discriminazione, da quelle finanziarie a quelle lavorative, e la piena tutela dei diritti per le persone che hanno avuto malattie oncologiche e che risultino guarite senza recidive. La soglia per l’applicazione è di 10 anni dal termine dei trattamenti (5 per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni d’età). L’oblio oncologico è dunque un diritto soggettivo: gli ex pazienti possono scegliere di non fornire le informazioni sulla loro malattia, notizie invece oggi spesso pretese anche dopo anni dalla guarigione.
Banche e assicurazioni. Per contratti relativi a servizi bancari, finanziari, di investimento o assicurativi, mutui inclusi, ma anche per ogni altro genere di contratto, non è ammessa la richiesta di informazioni sulla salute del contraente, sempre appunto secondo i limiti previsti.
Adozioni. Modificando il provvedimento 184/1983, la legge pone dei limiti sullo stato di salute di chi intenda adottare un bambino e anche in questo caso la persona può omettere le informazioni dopo 10 (o 5) anni dalla fine delle terapie.
Test e selezioni. La nuova norma estende ai concorsi e alle prove selettive, sia pubbliche sia private, il divieto di richiedere le informazioni nel caso in cui sia previsto l’accertamento di requisiti psico-fisici o comunque relativi allo stato di salute dei candidati.
Tempi diversificati. La legge prevede anche che il ministero della Salute, con un decreto da emanare nelle prossime settimane, individui patologie oncologiche alle quali applicare soglie eventualmente inferiori a quella dei 10 e dei 5 anni dalla guarigione.