Sono in vista elezioni che potrebbero cambiare il mondo?
Andranno alle urne 4,2 miliardi di persone. Un record. Ma quelle decisive sono le presidenziali negli Stati Uniti
L ’evento del 2024 che, da solo, ha la potenzialità di cambiare il mondo è l’elezione presidenziale statunitense di novembre. Al momento, Donald Trump (a meno di stop alla corsa dopo l’esclusione dalle primarie in Colorado, ndr) è in grande vantaggio tra i Repubblicani per essere nominato candidato e i sondaggi lo danno vincente nella sfida diretta con Joe Biden in autunno. Se Trump vincesse, dalla Casa Bianca vorrebbe indebolire la Nato, che mal sopporta, e cesserebbe di sostenere l’Ucraina, consegnando la vittoria a Vladimir Putin. La stessa democrazia degli Stati Uniti entrerebbe in tensione. Quasi 80 anni di egemonia liberale e atlantica si avvierebbero alla fine. Con l’Europa sola e minacciata da Mosca. All’orizzonte, però, c’è molto altro: il 2024 è un super-anno elettorale, 4,2 miliardi di persone sono chiamate alle urne, record di sempre. Si inizia il 13 gennaio a Taiwan, isola che Pechino intende conquistare con le buone o con le cattive. In marzo si voterà a Mosca: Putin vincerà ma nel suo blocco di potere si possono creare tensioni. In aprile e maggio va alle urne l’India, il Paese più popoloso del pianeta: riconferma probabile del primo ministro Narendra Modi. In giugno, elezioni per il Parlamento europeo: possibile una crescita dei partiti populisti e un cambio degli equilibri di potere a Bruxelles. Inoltre, tante altre consultazioni. In teoria, anche una in Venezuela, dove il presidente Nicolás Maduro dice di volere sottrarre con la forza due terzi del territorio alla vicina Guyana.