Green per davvero: così ti smaschero il finto ecologico
Fate il check a etichette, packaging, immagini e perfino tonalità. Per scoprire come riconoscere i prodotti rispettosi della natura solo in apparenza
Si chiama greenwashing la mano di verde che alcune aziende si danno per sembrare più sostenibili di quanto non siano in realtà e attirare i consumatori sensibili ai temi ecologici. È una strategia di marketing che è però utile smascherare, al fine di fare scelte davvero consapevoli. Ma come fare? Ecco i consigli di Lisa Casali, autrice del libro Il dilemma del consumatore green.
Diffidate di termini vaghi: non basta dichiarare di essere naturale, eco, sostenibile, ecofriendly, amico della Terra/del clima/del pianeta/degli animali, bio, verde, green. Questi termini non significano nulla se l’azienda non dimostra il proprio impegno con dati numerici, che si possono leggere e interpretare sui bilanci di sostenibilità.
Occhio anche alle dichiarazioni: se qualcosa è descritta come 100% naturale, non vuol dire 100% sicuro per l’ambiente. Diffidate anche dei messaggi irrilevanti, che sbandierano l’assenza di composti già vietati per legge, per esempio privo di Cfc (i clorofuorocarburi sono banditi dagli anni Settanta) o senza uso di ormoni (che sarebbero vietati). Anche 100% compostabile o riciclabile non è garanzia di ecologico: una bottiglia di plastica è biodegradabile ma ci mette 450 anni a disperdersi.
Resistete alle immagini strumentali: sono in genere quelle che richiamano la natura. Un orso polare per pubblicizzare un’auto, il bosco che accompagna il claim di una società petrolifera. Occhio anche alle colline in fiore sull’etichetta della carne che proviene da allevamenti intensivi: controllate la provenienza.
Attenti ai colori: il verdino o le tinte naturali, come l’écru o il beige, possono essere utilizzati per confondere il consumatore. Per giudicare un prodotto controllate i materiali in etichetta e osservate il packaging. Se un cosmetico o un alimento hanno più involucri (plastica, carta, pellicola ecc) non sono molto green. Meglio le confezioni monomateriale.
Marchi garantiti: diversi brand attestano la reale sostenibilità di un oggetto. In Europa Ecolabel attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita.
Uni En Iso 14024 è un’etichetta ambientale assegnata da un ente indipendente. Uni En Iso 14021 è un’autodichiarazione dei produttori. Fsc attesta che i prodotti provengono da foreste ben gestite, fonti controllate o materiali di recupero. Pefc è un marchio di garanzia rilasciato agli enti che si occupano di boschi e foreste. Fairtrade garantisce che vengono adottate migliori condizioni di vita per chi lavora alla produzione. Gots (Global organic textile standard) è una delle certificazioni più severe del settore tessile: riguarda le materie prime e l’intera filiera di produzione.