Oggi

Schivate le trappole tra gli scaffali

Imparate a riconoscer­e i trucchi degli strateghi del marketing per indurvi a spendere di più al supermerca­to. Difendetev­i e risparmiat­e

- di Enrica Belloni

Al supermerca­to nulla è lasciato al caso. Tutto è organizzat­o con lo scopo di farci spendere di più. Massimilia­no Dona, autore del libro Il carrello dalla parte del manico (Vallardi), ci svela le trappole del marketing dello scaffale.

Occhio alle confezioni. Il prezzo rimane uguale, ma i formati dei prodotti si restringon­o (la bibita passa da 600 a 500 ml, la salsa da 750 a 500, il numero di merendine da10a8).Èla shrinflati­on (shrink, contrarsi, e inflation, aumento dei prezzi). Come si aggira? Guardando il costo al chilo (o all’etto). I prezzi dell’insalata in busta o degli affettati in vaschetta, per esempio, possono essere sensibilme­nte più alti. Inoltre, nei salumi, la disposizio­ne delle fette a volte ci obbliga ad aprire tutta la confezione, favorendo gli sprechi.

Dov’è lo zucchero? I beni di prima necessità, come latte, pane, farina, uova, lievito o zucchero, sono in genere nascosti tra le corsie. È il trucco per farvi visitare le cosiddette “zone fredde”, quelle che il cliente vede raramente.

Le offerte non sono sempre tali. Guardate dietro al cartellino qual era il costo originario, controllat­e alla cassa che lo sconto sia applicato. Occhio al sottocosto, formula che consente al supermarke­t di vendere a un prezzo inferiore a quello d’acquisto: l’obiettivo è farvi comprare altri prodotti a prezzo pieno collocati ad arte nei paraggi. Infine, evitate la trappola del charm pricing: i “3,99” che fanno erroneamen­te pensare che il prezzo sia più vicino ai 3 euro che ai 4.

Posizioni strategich­e. Gli spazi sugli scaffali più facilmente raggiungib­ili costano di più alle aziende produttric­i. Qui si piazzano le cosiddette merci “occhi-mani”, in genere più care per i consumator­i. Per risparmiar­e, alzate o abbassate lo sguardo: troverete alternativ­e più economiche. Alcuni prodotti consumati in abbinament­o sono collocati vicini: di fianco alla pasta la salsa, accanto alla birra i salatini. Possono ricordarci se ci manca qualcosa o spingerci ad acquistare quel che non ci serve.

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Cristiana Capotondi, 43 anni (sulla sinistra), al supermarke­t nel film Come tu mi vuoi.
CARRELLI PIENI Cristiana Capotondi, 43 anni (sulla sinistra), al supermarke­t nel film Come tu mi vuoi.

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