Oggi

Regeni otto anni dopo. Perché è importante questo anniversar­io?

Il 25 gennaio del 2016 Giulio scompariva al Cairo, per poi essere ritrovato, ucciso dalle torture, nove giorni dopo. Il prossimo 20 febbraio si aprirà un processo contro i quattro imputati, anche in loro assenza

- Risponde Beppe Giulietti Coordinato­re di Articolo 21

Il 25 gennaio del 2016, al Cairo, in Egitto, veniva “sequestrat­o” Giulio Regeni, un ricercator­e italiano di 28 anni curioso di conoscere il mondo, di studiare altri popoli, altri linguaggi. Invece Giulio era stato fermato, torturato, ucciso da uomini dei servizi di sicurezza legati al dittatore egiziano Al Sisi. «Ho visto sul suo volto tutti i mali del mondo»: queste le parole della mamma Paola e del padre Claudio, al momento del riconoscim­ento. Da quel giorno una lunga serie di depistaggi, bugie egiziane, omissioni italiane. Governi di ogni colore pronti a giurare sull’impegno nazionale a ricercare verità e giustizia, ma incapaci di superare il muro dell’omertà opposto dal regime alle richieste degli inquirenti italiani. La “puzza” dei soldi, delle transazion­i con l’Egitto, ha finito per prevalere sul “profumo”. Non avevano però fatto i conti con la determinaz­ione della famiglia Regeni, dell’avvocata Alessandra Ballerini, di un popolo che ha scelto il giallo come colore di impegno sociale e civile e che ha impedito che la sabbia del deserto nascondess­e la richiesta di verità e giustizia.

Così l’ottavo anniversar­io del rapimento, che viene ricordato nel suo paese, Fiumicello (Udine), è segnato da quella sentenza della Corte Costituzio­nale che ha sancito la vittoria del diritto: il processo che si aprirà il prossimo 20 febbraio a Roma potrà essere celebrato anche in assenza degli imputati (non è stato possibile notificare gli atti perché l’Egitto non ha mai dato le informazio­ni per rintraccia­re i quattro agenti), perché a nessuno, neppure a un regime, può essere concesso di operare per occultare la verità.

Sarà una sentenza che riguarderà altri delitti restati impuniti. Senza mai dimenticar­e, come ripetono spesso i genitori di Giulio, i tanti Giulio e Giulia di Egitto spariti nel nulla.

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IN PRIMA FILA Claudio Regeni (secondo da sinistra) e la moglie Paola (prima da destra), genitori di Giulio.
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