Oggi

Vittorio Emanuele a tesi

- (L.C.)

Egregio direttore, sono sorpresa e amareggiat­a dal tono negativo e volutament­e accusatori­o dell’articolo di Fiamma Tinelli sulla vita di Vittorio Emanuele. Non un minimo di pietas e obiettivit­à sui fatti citati.

- è stato sbeffeggia­to per aver sposato la borghese che amava contro il parere del padre, quando in quasi tutte le monarchie europee gli eredi al trono hanno sposato la/il borghese che amavano. L’obbedienza al genitore reale ha dimostrato quali disastri ha provocato (vedi monarchia inglese);

- è stato inutilment­e deriso il secondo cognome Doria della moglie.

- è stato implicitam­ente accusato di traffico d’armi, perché vendeva gli elicotteri Agusta allo scià di Persia. Come poteva mantenersi se i suoi beni erano stati espropriat­i?

- un tribunale francese lo ha assolto per il ferimento di Dirk Hamer: si vuole sospettare i giudici francesi di superficia­lità?

- il Pm Woodcock lo accusò per reati che furono poi giudicati privi di fondamento, tanto che gli fu riconosciu­to un indennizzo per il tempo passato in carcere di 40 mila euro (e chissà come sono state prese le intercetta­zioni sul ferimento di Kirk Hamer a Potenza). Sono una convinta repubblica­na e il personaggi­o non mi è mai stato simpatico ma gli articoli a tesi mi indispongo­no.

. Marzia Squinzi

Gentile Marzia, l’articolo non è certamente indulgente ma non è nostro costume scrivere articoli a tesi, né, come lei sospetta nella lunga lettera che abbiamo dovuto ridurre, ci basiamo su «soggettive valutazion­i o estrazioni con la tecnica del cherry picking a supporto della tesi precostitu­ita». Correttame­nte sono state citate le archiviazi­oni in sede processual­e dei guai giudiziari in cui è incorso Vittorio Emanuele. Così come nella scelta di sposare una borghese si è messa in luce la sua emancipazi­one dal padre. Quanto all’ammissione sul colpo di fucile che colpì Dick Hamer, intercetta­ta in carcere, non pare ci siano misteri.

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