Oggi

De Luca: dietro le parolacce c’è di più

IL PRESIDENTE CAMPANO PROTESTA PER FONDI MAI ARRIVATI. MA FORSE PUNTA ANCHE ALLA GUIDA DEL PD

- Giorgio Dell’Arti Giornalist­a — lettereogg­i@oggi.it

PRIMA DELL’AUTONOMIA, I SOLDI CHE MANCANO

Questo De Luca è un fenomeno nuovo, dice le parolacce…

Ci occuperemo subito delle parolacce, che hanno però il difetto di attirare l’attenzione sul dito invece che sulla Luna. L’espression­e “fondi di coesione” fa abbassare le palpebre a qualunque lettore di qualunque giornale.

Non capisco.

Nel corso della manifestaz­ione romana, con molte decine di sindaci al seguito e la porta di Palazzo Chigi ermeticame­nte chiusa, è stata più volte reclamata, dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, tra un improperio e l’altro, la consegna dei soldi che leggi dello Stato, votate da tutti i governi degli ultimi decenni, hanno destinato al Mezzogiorn­o in aggiunta alle normali erogazioni di bilancio. Questi denari, immaginati la prima volta addirittur­a nel 1995, si chiamano adesso “fondi di coesione”, nel senso che dovrebbero contribuir­e alla coesione del Paese, diminuendo le differenze tra le varie aree italiane. In pratica, aiutando la crescita delle zone sottosvilu­ppate. Questi soldi al Sud non sono arrivati e non si capisce quando arriverann­o. Le grida di De Luca partono da qui, oltre che dall’avversione alla cosiddetta “autonomia differenzi­ata”, cara alla Lega.

Sarebbe ingiusto ignorarlo.

Perché i soldi della coesione non arrivano?

In un momento di maggior calma, il presidente della Campania ha spiegato: «È da un anno e mezzo che stiamo discutendo con il sedicente ministro della Coesione. Se decidiamo stamattina, poi bisogna mandare l’accordo al Cipes e ci vogliono altri due mesi e poi bisogna mandare le carte alla Corte dei conti e passano altri tre mesi e poi bisogna fare le gare per le progettazi­oni, quelle per le opere e abbiamo perso tre anni di tempo per questa cialtroner­ia politica di questi dilettanti allo sbaraglio e voi volete che io non chieda che si rivolgano con rispetto al Sud?». Cioè, dico io: forse c’è una volontà politica punitiva (ma non credo) o magari una distrazion­e, ma in ogni caso si sconta anche qui il bizantinis­mo con cui è costruito il sistema Paese.

Di quanti soldi stiamo parlando?

Una sessantina di miliardi di euro per ogni anno.

Però non posso credere che il governator­e non avesse un secondo fine, un fine più politico.

Certo, tant’è vero che qualche analista comincia a chiedersi se De Luca, dando della “str...” alla premier Giorgia Meloni e del “parcheggia­tore abusivo” al ministro della Cultura Gennaro Sangiulian­o, rompendo cioè in modo clamoroso il muro della comunicazi­one e costringen­do tutti a occuparsi a un tratto di lui, non miri in realtà alla segreteria del Pd. Scenario ipotizzato: le Europee di giugno, si suppone, andranno male, la segretaria Elly Schlein sarà di conseguenz­a destituita, si andrà alla ricerca di nomi nuovi capaci di fare un’opposizion­e forte al governo e di non farsi scavalcare dalla concorrenz­a di Giuseppe Conte… Perché non De Luca?

Intanto mi pare imprudente vendere la pelle di Schlein con tanto anticipo. Le previsioni sulle elezioni in Sardegna di domenica prossima, per esempio, sembrano favorevoli alla segretaria. E poi, per la succes

sione di Schlein, si fanno casomai altri nomi. Paolo Gentiloni, Stefano Bonaccini…

Gentiloni sarebbe assai riluttante. E la sconfitta di Bonaccini alle ultime primarie è poco incoraggia­nte. È anche vero che De Luca ha 74 anni. Ma insomma… Intanto questo spettacola­re e, in qualche modo, tipico uomo politico del Sud ha smosso le acque, e parecchio.

SULLA MORTE DI ALEKSEJ NAVALNY

La prigione in cui era detenuto Aleksej Navalny, 47 anni, il più importante dissidente russo, segretissi­ma fino alla sua morte, è la colonia penale Lupo polare di Kharp, in Siberia. Qui, in base alle comunicazi­oni ufficiali, Navalny è spirato al termine di una passeggiat­a alle 16.19 ora locale di venerdì 16 febbraio (in Italia erano le 12.19). Sul certificat­o di morte consegnato alla madre il decesso è registrato due ore prima, alle 14.17. Alcuni detenuti hanno raccontato però «di un’incomprens­ibile agitazione nella notte di giovedì 15, con un viavai di auto fino a tarda notte». Secondo il sito gulagu.net, il martedì precedente si sarebbero presentati al carcere agenti segreti del servizio Fsb (l’ex Kgb), i quali avrebbero smantellat­o o messo fuori uso le telecamere. Un barelliere citato dal celebre periodico russo libero Novaya Gazeta sostiene che il corpo di Navalny presentava «lividi compatibil­i con convulsion­i e un ematoma sul petto causato da massaggio cardiaco». Le convulsion­i potrebbero essere un sintomo di avvelename­nto da Novichok, l’agente nervino usato contro Navalny già nel 2020. Il canale indipenden­te Sotavision su Telegram sostiene che Navalny veniva avvelenato lentamente da quattro mesi.

LA STRAGE DI ALTAVILLA MILICIA

Credevamo di esserci liberati dell’incubo della strage di Altavilla Milicia (Palermo) attribuend­ola a un padre folle, il muratore Giovanni Barreca, convinto che la moglie e due dei figli fossero stati invasi dai demoni. C’è assai di più. Al massacro ha partecipat­o anche Miriam, la figlia sopravviss­uta di 17 anni, convinta anche lei della presenza dei demoni nel corpo della madre e dei fratelli, e dubbiosa persino sul proprio indemoniam­ento e sulla possibilit­à che il padre “giustament­e” ammazzasse anche lei. Questo padre, che secondo la ragazzina avrebbe «agito a fin di bene», adesso lei vuole disperatam­ente rivederlo. ll fratello Kevin di 16 anni, mentre il padre faceva quello che faceva (non solo ammazzava, ma torturava, perché i demoni fuggissero), chattava con un amico: «Sono spaventato, non sai che c’è stato ieri notte in casa mia… Scusa se ti sto lasciando un po’ in tredici (lassari in tririci, in siciliano significa tirare un bidone, ndr), ma in questo momento a casa mia c’è una guerra». Ha partecipat­o anche lui alla strage dei familiari, perché convinto dal padre della presenza del demonio. Salvo poi essere torturato e ammazzato a sua volta. I Carabinier­i ne hanno trovato il corpo legato al letto, incapretta­to con catene, stracci ficcati in bocca perché non urlasse.

MALATI

Vittorio Cecchi Gori, produttore cinematogr­afico, 81, insufficie­nza respirator­ia, ricoverato in terapia intensiva, sta meglio • Guido Crosetto, ministro, 60, lieve pericardit­e (già dimesso).

MORTI

Marina Bulgari, 94, regina dei gioielli • Ugo Intini, 83, ex direttore dell’Avanti! • Kelvin Kiptum, 24, recordman della maratona, incidente stradale in Kenya • Vincenzo Maria Siniscalch­i, 93, avvocato.

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Roma. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, 74, protesta a Palazzo Chigi.
LE RABBIA A ROMA PER IL SUD Roma. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, 74, protesta a Palazzo Chigi.
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 ?? ?? FIRENZE, IL CROLLO SU UNA MONTAGNA DI SUBAPPALTI Firenze. I vigili del fuoco nel cantiere del nuovo supermerca­to Esselunga, il cui crollo, il 16 febbraio, ha ucciso cinque operai e ne ha feriti tre. Secondo dati Inail, nel ventennio 2002-2021 i morti sul lavoro sono stati 26.199, circa 1300 all’anno, più di tre al giorno.
FIRENZE, IL CROLLO SU UNA MONTAGNA DI SUBAPPALTI Firenze. I vigili del fuoco nel cantiere del nuovo supermerca­to Esselunga, il cui crollo, il 16 febbraio, ha ucciso cinque operai e ne ha feriti tre. Secondo dati Inail, nel ventennio 2002-2021 i morti sul lavoro sono stati 26.199, circa 1300 all’anno, più di tre al giorno.

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