Perché il presidente Zelensky ha cambiato i suoi vertici militari?
Il leader ucraino sa benissimo che l’ex capo delle forze armate, Valeryi Zaluzhny, è amato dai soldati. Ed è forse proprio perché lo teme e perché vuole puntare su nuove strategie contro la Russia, che l’ha sostituito
Volodymyr Zelensky sapeva bene che il suo annuncio dell’8 febbraio sulle dimissioni del suo capo delle forze armate, Valeryi Zaluzhny, sarebbe stato accolto male dai soldati e da larga parte del Paese. Zaluzhny è un personaggio rispettato. I soldati lo venerano: resta lo stratega che con molto poco a disposizione ha salvato l’Ucraina nelle fasi iniziali dell’invasione russa due anni fa.
Vero che poi ha disatteso le speranze della controffensiva l’anno scorso, ma aveva già capito che la guerra sarebbe stata lunga, logorante, più che attaccare occorreva difendersi. Anche per questo i soldati lo amano: cerca di salvare le loro vite. E allora, come mai il populista Zelensky, in genere sempre molto attento agli umori della sua gente, questa volta non li asseconda?
Le risposte sono almeno tre. Primo: i due uomini non lavorano bene assieme. Zaluzhny è probabilmente l’unico che può disobbedire al presidente e continuare per la sua strada. E Zelensky oggi esige una dirigenza coesa, unita di fronte alle sfide vitali dei prossimi mesi. Secondo: da tempo il presidente voleva un profondo rinnovamento delle forze armate, più tecnologiche, e comunque protese all’attacco per liberare le regioni occupate, non trincerate in difesa. Terzo: la popolarità del suo generale più importante lo preoccupa. Molti credono potrebbe sfidarlo alla presidenza del Paese, anche se lui afferma che non intende entrare in politica. Zelensky voleva liberarsene per eliminare un concorrente in casa. Il futuro dirà se c’è davvero riuscito.