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IL CAVALIERE PRECARIO

Durante la pandemia, Ambrogio Iacono ha fatto lezione ai suoi studenti anche da un letto di ospedale. Per il suo impegno, il Quirinale gli ha conferito una onorificen­za. Ma, nonostante questo e tre concorsi vinti, non ha ancora una cattedra

- Di MASSIMO ARCIDIACON­O foto di SALVATORE ESPOSITO

Ha acceso il computer e ha scritto a Sergio Mattarella: «Perché il valore del Cavalierat­o al Merito della Presidenza della Repubblica non è riconosciu­to come elemento discrimina­nte in ambito lavorativo?». Domanda lecita per chi, come il professor Ambrogio Iacono, tre anni fa venne chiamato “eroe” e oggi, dimenticat­o, è tornato a dibattersi tra incarichi a tempo e cambi di sede ripetuti. «Caro Presidente, purtroppo sono ancora precario… e, in particolar modo, ho già superato con successo ben tre concorsi», continua la lettera. Ambrogio, per gli amici Gino, mescola la rassegnazi­one al sorriso e attende che il messaggio in bottiglia approdi da qualche parte, certo che la sua sia una piccola storia ma rappresent­ativa di quel che non va, soprattutt­o nella scuola italiana.

LA PASSIONE PER L’INSEGNAMEN­TO

Bisogna fare un passo indietro per capire meglio. Marzo 2020: Gino è uno dei primissimi contagiati dal Covid a Ischia, dove è nato e dove in quel momento è supplente all’istituto alberghier­o. Una febbre che dapprima il medico non riconosce. «Non si sapeva nulla, non c’erano i tamponi, neppure le mascherine. Però non passava, anzi». Sta sempre peggio e il 12 aprile lo ricoverano con una polmonite bilaterale. Le scuole sono chiuse da un mese e più, ma il professore - che insegna Scienze - impartisce lezioni a distanza a oltre 200 studenti. È lì che decide di continuare a farlo, dal letto d’ospedale, mentre il mondo là fuori sembra stia per crollare. «Gli alunni trovavano conforto nel nostro appuntamen­to, un modo di sentirsi parte di qualcosa, mai come in quel periodo la didattica a distanza è stata densa di emozioni, di impegno. Non potevo fermarmi».

Iacono parla dell’insegnamen­to come di una passione più che di un lavoro. «Mi sono laureato a Piacenza in Scienze agrarie e ho subito iniziato nell’azienda di famiglia che produce vino a Forio d’Ischia, ma avevo questo pallino: venivano le scolaresch­e e mi piaceva spiegare ai ragazzini». Con qualche successo, se è vero che le maestre finirono per organizzar­e visite anche fuori dall’orario sco

Avevo avuto l’incarico, poi al Provvedito­rato hanno rifatto tutto e dato la cattedra a un collega privo di abilitazio­ne

— Ambrogio Iacono —

lastico. Iacono fa il concorso del 2000 e lo vince. «Strano Paese, questo. Attesi una chiamata, solo dopo scoprii che non era sufficient­e: bisognava far sapere di voler davvero insegnare, anno per anno». Nel 2013 partecipa al famoso Concorsone («ma di quello non si è proprio saputo più nulla») e nel 2018 ne fa un terzo: vinto anche quello.

Il professore migliora, torna a casa a fine maggio e solo allora scopre di essere diventato uno degli “eroi” di Mattarella. «Ha continuato a insegnare a distanza nei giorni di degenza», recita la motivazion­e del Cavalierat­o. Clamore, titoli di giornale, ospitate tv. Poi il nulla.

Da simbolo della lotta alla pandemia a docente girovago: ancora l’alberghier­o Telese, il Profession­ale a Pozzuoli, il liceo Buchner a Ischia. In mezzo, un quarto concorso (il terzo ufficialme­nte vinto) e l’anno scorso quattro scuole diverse e persino un corso serale. «La prima mi aveva dato l’incarico, poi al Provvedito­rato hanno rifatto tutto. Cattedra a un collega privo dell’abilitazio­ne e 600 posti più in giù in graduatori­a rispetto a me».

Un arbitrio in un mare di inefficien­ze. «Ma che scuola è quella in cui l’insegnante che ti ha accolto va via dopo un mese? In cui è normale non completare il programma? Dove in una classe di 15 ragazzi ne stipano il doppio e tanti, troppi, con disturbi dell’apprendime­nto a cui nessuno dà risposta?». Adesso la lettera e un altro briciolo di attenzione. «Il mio è un Paese di pace. Articolo 11 della Costituzio­ne: “L’Italia ripudia la guerra”, ma i concorsi pubblici premiano chi ha ricevuto un’onorificen­za al valore militare e ignorano chi si è distinto per l’impegno civile. Non lo accetto».

«I RAGAZZI HANNO BISOGNO DI UNA GUIDA»

Oltretutto Gino ha avuto un tumore e di quei punteggi in più non avrebbe bisogno. Ma a lui bastano i suoi ragazzi, dice.

Quei ragazzi che nel digitale e nello smartphone trovano rifugio alle proprie incertezze. «Avrebbero bisogno di una guida e quasi mai la trovano nella scuola», dice il prof errante. «Sono entrato in classi dove non c’era la lavagna. In un’altra mancavano i docenti, in compenso avevano i banchi a rotelle: i ragazzini pattinavan­o per l’aula. Ho pensato: al loro posto, tu che faresti?».

 ?? ?? DA MATTARELLA NEL 2020 Roma. Il momento in cui, nell’ottobre del 2020, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 82, consegna l’onorificen­za di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana al professore Ambrogio Iacono.
DA MATTARELLA NEL 2020 Roma. Il momento in cui, nell’ottobre del 2020, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 82, consegna l’onorificen­za di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana al professore Ambrogio Iacono.
 ?? ?? IN CLASSE SENZA CERTEZZE Il professor Ambrogio Iacono, 52, mentre fa lezione ai suoi studenti al Liceo Giorgio Buchner di Ischia (Napoli), dove insegna da precario.
IN CLASSE SENZA CERTEZZE Il professor Ambrogio Iacono, 52, mentre fa lezione ai suoi studenti al Liceo Giorgio Buchner di Ischia (Napoli), dove insegna da precario.
 ?? ?? Sono entrato in classi in cui non c’era la lavagna. In compenso, c’erano i banchi a rotelle Ambrogio Iacono
Sono entrato in classi in cui non c’era la lavagna. In compenso, c’erano i banchi a rotelle Ambrogio Iacono

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