Se l’ansia sale troppo la passione va in tilt
INNAMORATI "PAZZI" E IL SESSO SI BLOCCA. MA IL TERAPEUTA RIPORTA L’EQUILIBRIO
«La depressione della donna dopo il parto è negativa per il bambino?». Nonna preoccupata, email
«Quando lei non mi interessa, e lo faccio per divertimento, funziono. Se invece mi innamoro, come adesso, un disastro. Sudo freddo e mi viene un’ansia pazzesca. L’erezione non tiene: perché? Con il Viagra e un po’ di alcol funziono, ma non posso andare avanti tutta la vita così. Alternative?».
Mario S., Brescia
L ’ansia da prestazione che descrive scatena un terremoto di adrenalina, che provoca un’immediata vasocostrizione: nel corpo, ed ecco la sudorazione fredda e la tachicardia; a livello genitale, ed ecco che l’erezione compare ma non tiene (deficit di mantenimento), o addirittura non compare quando l’ansia è talmente forte da bloccare ogni risposta sessuale (deficit di induzione). I farmaci vasoattivi, come il sildenafil (Viagra) o i suoi cugini, avanafil (Spedra), tadalafil (Cialis) e vardenafil (Levitra), aiutano l’erezione, se l’ansia non è eccessiva, perché prolungano la vasodilatazione, tipica di un’erezione normale. L’alcol agisce da ansiolitico e può dare l’illusione di un maggiore controllo: ma è un nemico pericoloso del desiderio e della funzione sessuale, oltre che della salute, perché crea dipendenza prima emozionale e poi fisica. Buon segno che lei intuisca quando questa soluzione veloce sia insidiosa e potenzialmente pericolosa. Le alternative ci sono ma richiedono tempo, motivazione, costanza e impegno. Si tratta di imparare a gestire la sua ansia, che ha un fattore genetico di vulnerabilità di carattere (ansia di tratto), con impennate acute (ansia di stato) quando si sente innamorato e ha paura di perdere la ragazza che ama.
Sul fronte dell’ansia, l’attività aerobica mattutina, come una camminata veloce all’aperto, se compatibile con il lavoro, è il primo ansiolitico biologico e il primo fattore che aiuta a controllare meglio le emozioni negative. Tecniche come la mindfulness aiutano a migliorare l’autocontrollo, con un vantaggio per la sua vita, se riesce a farne un piacevole fattore di crescita personale. Uno psicoterapeuta competente potrebbe aiutarla a comprendere le cause della sua ansia, e soprattutto a spostare il suo obiettivo: non si tratta solo di “funzionare” o “non funzionare” dal punto di vista biomeccanico, ma di crescere emotivamente, fino a essere capace di vivere una relazione d’amore che renda poi esaltante, unica e appagante anche l’intimità. Infine, un aiuto farmacologico mirato, con farmaci vasoattivi e ansiolitici precisi e a breve termine, invece dell’alcol, può aiutarla a completare la sua (ri)nascita come amante innamorato e felice.
Sì: la depressione severa allontana la mamma dal bambino, fisicamente ed emotivamente. La perdita di attenzioni, di cure, di tenerezza e di presenza amorevole priva il bambino dello stimolo affettivo essenziale per fare sbocciare la sua intelligenza e la sua sicurezza interiore. Il figlio maschio subisce danni ancora maggiori rispetto alla femmina, con un quoziente intellettivo che resta più basso. La depressione post partum merita la massima tempestività di diagnosi e cura, per la donna e anche per i suoi bambini.