Estranei e innamorati
Il film con Andrew Scott racconta la relazione tra due uomini a Londra, con un coming out immaginario a genitori che non ci sono più. «È un film sulla solitudine e sulla fragilità».
«La vulnerabilità è qualcosa che mi ossessiona», racconta a Oggi Andrew Scott. L’attore irlandese, conosciuto per i ruoli nelle serie Fleabag e Sherlock Holmes, è il protagonista del film di Andrew Haigh, Estranei, al cinema dal 29 febbraio.
Adam, il suo personaggio, è un 40enne che vive da solo in un grande condominio di Londra. Una notte incontra un giovane vicino di casa, Harry (Paul Mescal, già visto in Aftersun e tra i protagonisti del prossimo Gladiatore) e tra i due nasce una relazione. Adam, però, è travolto dai ricordi del passato, al punto da tornare varie volte nella casa della sua infanzia, in periferia. Lì trova, incredibilmente, i suoi genitori (Claire Foy e Jamie Bell) viventi, uguali nell’aspetto al giorno della loro morte, 30 anni prima, quando lui era un bambino.
Si tratta di un incontro che sa di seconda possibilità. Tra i momenti più toccanti, c’è il coming out che Adam fa con la madre: «È un uomo che ha dovuto costruirsi una vita da solo», dice Scott. «Vuole dire a sua madre che è gay e andare avanti. Cerca di mantenere una nonchalance, nel dirglielo, ma se ne preoccupa molto. Ed è brutale la reazione di lei. Ma alla fine emerge l’accettazione».
Tra i temi principali: la solitudine, la ricerca di intimità e l’amore, «che il protagonista, all’inizio, decide di non far entrare dalla porta, letteralmente», spiega Paul Mescal. Sulle scene sensuali, l’attore racconta: «Con Andrew non abbiamo fatto prove. Abbiamo trascorso del tempo insieme. I nostri personaggi non si conoscono, per cui, per mantenere quella sintonia, abbiamo deciso di non parlarne troppo».