Palestra, bollette, affitto: più premi ai lavoratori
Tassazione ridotta da quest’anno per i fringe benefit fino a 2 mila euro: l’azienda può rimborsare anche spese scolastiche, assistenza medica e rate del mutuo
Orai fringe benefit sono ancora più convenienti. Si tratta di tutti gli incentivi non in denaro che un’azienda privata può dare ai propri dipendenti, come per esempio l’auto, i buoni per acquistare vari tipi di merce (benzina, prodotti elettronici), l’assistenza medica integrativa, il rimborso delle spese scolastiche per i figli o per la palestra. Finora i benefit erano molto tassati, al punto che in alcuni casi quasi non conveniva averli. Per correggere questa anomalia, l’ultima legge di bilancio (n. 213/2023) ha ridotto la tassazione e ha introdotto la possibilità per altre spese di essere riconosciute come fringe benefit. Vediamo le novità più importanti.
Bollette e affitto
Da quest’anno un datore di lavoro privato può premiare un proprio dipendente “rimborsando” quello che il lavoratore ha speso per le utenze domestiche, cioè per luce, acqua e gas della propria abitazione. Oltre alle bollette, il dipendente può ottenere come fringe benefit anche il rimborso dell’affitto o degli interessi del mutuo sulla prima casa, anche se questi sono intestati a un familiare o cointestati.
Un aiuto in più per chi ha figli
La cifra che viene versata dall’azienda per utenze, spese per la casa o per ogni altro tipo di fringe benefit sarà esente dalla tassazione fino a mille euro all’anno. Ma la cifra di esenzione per i “premi” non in denaro può raddoppiare, e arrivare quindi fino a 2 mila euro, se il dipendente ha figli a carico.
Altra novità: tutti i lavoratori che quest’anno avranno un premio in denaro, come per esempio un bonus legato ai risultati ottenuti sul lavoro, vedranno la tassazione di questo extra scendere dal 10% al 5%.