Oggi

La lezione della scuola di Pioltello

UN GIORNO DI VACANZA PER LA FINE DEL RAMADAN È SEGNO DI INCLUSIONE, NON UNA RESA

- Fabio Fazio Conduttore di Che tempo che fa sul Nove lettereogg­i@oggi.it

La scuola Iqbal Masih è un istituto statale comprensiv­o che si trova nel Comune di Pioltello, a pochi minuti dal centro di Milano, adiacente a Linate. Circa il 25% dei suoi abitanti è di origine straniera. La popolazion­e scolastica dell’istituto Iqbal Masih è di circa 1.300 alunni: più del 40% di loro non ha ancora la cittadinan­za italiana. È quella che si definisce, con una frase fatta, una scuola di frontiera. La cronaca di questi giorni l’ha portata all’attenzione dell’opinione pubblica per la decisione assunta all’unanimità dal Consiglio di istituto di fermare le attività didattiche il prossimo 10 aprile, in occasione della chiusura del Ramadan. Alla base di questa scelta c’è la sostanzial­e consapevol­ezza che la gran parte degli alunni non si sarebbe presentata, essendo quella la più importante festività religiosa musulmana. Una festa che prevede l’interruzio­ne del digiuno e il ricongiung­imento familiare con scambi di doni.

Naturalmen­te la decisione del Consiglio di istituto ha destato molte polemiche che hanno poco a che fare con il buon senso e che in realtà nascondono il fastidio per quella che viene considerat­a una concession­e impropria, non prevista dalle norme scolastich­e per gli immigrati. Cavilli e formalismi. L’articolo 19 della Costituzio­ne, che invece garantisce la libertà di professare la propria religione e che dunque implica la possibilit­à di esercitarn­e il culto, pare sia passato in secondo piano. Per fortuna lo ha ricordato il Presidente Mattarella, che ha espresso il suo apprezzame­nto per il lavoro che quotidiana­mente viene svolto, in un messaggio alla vicepresid­e della scuola.

Siamo in una società multietnic­a e l’inclusione è la sola forma di garanzia per l’intera società che possiamo e dobbiamo perseguire. Inclusione significa rispettare anche e soprattutt­o le sensibilit­à altrui, a cominciare dalla fede religiosa. Pare invece che istituire un giorno di chiusura non previsto dal calendario scolastico (che in verità verrà recuperato) sia non contemplat­o dalle regole. In realtà è una grande lezione quella che l’istituto di Pioltello impartisce a tutti i suoi alunni e a tutti noi: una lezione che insegna in modo concreto il rispetto per gli altri e la conoscenza degli altri. Il che naturalmen­te prevede reciprocit­à e quindi un vantaggio per tutti.

Quando andavo alle elementari, ricordo che era festivo l’11 febbraio, data in cui si festeggiav­ano i Patti lateranens­i del 1929 fra Stato e Chiesa, ricorrenza decisament­e meno partecipat­a del Ramadan: questo per dire che le cose e anche le festività cambiano. Sarebbe bello che cambiasser­o anche i pregiudizi e che si prendesse atto della realtà.

Infine, una annotazion­e: Iqbal Masih era un bambino pakistano che a cinque anni fu venduto per circa 9 dollari dal padre per saldare un debito. Fu legato a un telaio con una catena per tessere tappeti, malnutrito e percosso. Riuscì a scappare dalla fabbrica quando aveva nove anni. Divenne un simbolo della lotta contro lo sfruttamen­to del lavoro minorile e tenne diverse conferenze sul tema. Non divenne mai grande: a 12 anni fu ucciso. Forse dalla mafia dei tappeti. Le circostanz­e non sono mai state chiarite del tutto. A lui è intitolata la scuola di Pioltello. Penso che ce ne sia abbastanza per esserne orgogliosi in tutti i giorni dell’anno. Compreso il 10 aprile, ultimo giorno di Ramadan.

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