Quanto può resistere ancora l’Ucraina?
Apparati militari in crisi e pochi aiuti dal mondo occidentale: per le forze armate di Kiev è il momento più difficile. Ela Russia potrebbe trarne vantaggio
Le forze armate ucraine sono davvero in crisi e la mancanza di aiuti dal mondo occidentale rischia seriamente di garantire la vittoria di Vladimir Putin. A 26 mesi dall’inizio di questa seconda fase dell’aggressione russa (la prima era iniziata in Donbass e Crimea nel 2014), la situazione militare sul campo e sociale in Ucraina sta rapidamente deteriorandosi. E non è da escludere che ancora prima della fine dell’estate le forze armate di Mosca siano in grado di conseguire importanti avanzate militari nell’intero Donbass minacciando le regioni centrali sino all’area di Dnipro, che dal sud non riescano ad occupare Zaporizhzhia e nell’est non tornino a lambire i quartieri settentrionali di Kharkiv come già era avvenuto dal febbraio all’ottobre 2022. Gli esperti del Pentagono non escludono neppure che Putin voglia approfittare del momento favorevole per tornare a mirare su Odessa con il proposito di prendersi l’intera costa del Mar Nero occidentale, rubando tutti i porti ucraini e andando a minacciare la Moldavia. Previsioni accurate sono impossibili: in primo luogo per il fatto che in guerra gli imprevisti e le svolte sono all’ordine del giorno, ma soprattutto perché non conosciamo la variabile indipendente dell’impegno alleato nei confronti di Zelensky.
I comandi ucraini e della Nato sono molto chiari: per rovesciare le sorti della guerra servono munizioni, missili antiaerei, artiglierie. Prima che sia troppo tardi, occorre che gli americani scongelino i 60 miliardi di dollari bloccati dai repubblicani al Congresso da ottobre. Serve inoltre che il governo Zelensky promulghi subito la nuova legge sulla leva per sostituire i soldati che sono al fronte dalla prima ora: adesso sono troppo pochi, la sommatoria dei ritardi degli Alleati e delle inefficienze ucraine è foriera di catastrofe.