Come ti giustifico il sessista del Pd
Il portavoce di Luca Lotti fa un commento greve su Appendino. Ma Boschi tace e le donne del partito minimizzano.
Fresca di delega alle Pari opportunità, la ministra Maria Elena Boschi avrebbe dovuto essere la prima a pronunciarsi sul tweet sessista che Antonio Funiciello, braccio destro e portavoce del sottosegretario Luca Lotti, ha indirizzato alla rivale di Piero Fassino nel ballottaggio di Torino: «Appendino è bocconiana. Come Sara Tommasi» ha cinguettato, paragonando la candidata grillina alla showgirl brillantemente laureata ma tristemente sconfinata nel mondo hard. E invece Boschi sceglie il silenzio, neanche mezza dichiarazione a Panorama. Perchè quel tweet proveniente dal cerchio renziano è imbarazzante. E anche se le altre donne della politica lo condannano, da sinistra gli si concedono attenuanti non previste quando sui social compulsano rozzamente i politici di centrodestra.
«È stato un tweet stupido, infatti ha chiesto scusa e il sessismo va condannato, da qualunque parte provenga» ammette Roberta Agostini, coordinatrice delle donne del Pd dove tre anni fa Funiciello è stato responsabile di Cultura e comunicazione. Però chiarisce che «nemmeno il M5S ne è immune» e che il braccio destro di Lotti, non abituato alla ribalta, non è certo paragonabile a Maurizio Gasparri, «noto gaffeur» social.
Non concede sconti, invece, la presidente della Camera, Laura Boldrini: «Si è trattato di una frase indubbiamente infelice, tanto che lo stesso Funiciello se ne è scusato» sostiene. «Ma la vicenda è prova, una volta di più, di quella cattiva abitudine tutta maschile, anche in politica, di usare epiteti o battute a sfondo sessuale quando c’è un dissidio con una donna. Dimostra insomma che c’è ancora tanta strada da fare in tema di rispetto e parità di genere».
Per Rosanna Scopelliti, deputata di Ncd-Area popolare, quel tweet