Panorama

Nel club del nucleare ora è entrata anche l’India

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Gli Stati Uniti costruiran­no sei reattori nucleari in India per aiutare il paese a ottenere una fornitura di energia elettrica costante e pulita. Tutto entro il 2020, investendo 60 milioni di dollari tra la U.S.-India Clean energy finance per l’energia nucleare e l’U.S.-India catalytic solar finance program per impianti rinnovabil­i con un indotto di altri 400 milioni di dollari. Nel frattempo, Washington preme per far entrare New Delhi nel Nuclear suppliers group (Nsg), il gruppo di potenze che controllan­o l’atomica (nonostante l’India non abbia mai firmato il Trattato di non-proliferaz­ione nucleare del 1970). Un risultato notevole, ottenuto durante il recente viaggio del premier indiano Narendra Modi negli Usa. La visita gli ha guadagnato anche i favori del Congresso, che gli era ostile dal 2005, quando il Premier venne accusato di aver favorito il massacro etnico del Gujarat di cui era governator­e.

ha dispiegato due battaglion­i in Cisgiordan­ia. Un clima di tensione reso ancora più complicato dal crescente interesse per la Striscia di Gaza di gruppi affiliati all’Isis, che si sono incontrati a Gaza con gli ufficiali di Hamas: incontri nati dopo mesi di legami e di scambi, in cui membri dell’Isis del Sinai si sarebbero recati negli ospedali di Gaza, utilizzand­o i tunnel che collegano sotterrane­amente Gaza all’Egitto, per ricevere trattament­i medici in cambio di armi e denaro.

tivo e tale da fare invidia a molti precari nostrani, anche se si tratta di una media (che in Italia rimane almeno il doppio). Se si esclude il 2014, i salari cinesi a partire dal 2005 sono sempre cresciuti a doppia cifra, con una punta del più 18 per cento nel 2007. Da segnalare che l’anno scorso le aziende pubbliche cinesi hanno ridotto la forza lavoro, portandola a 63,1 milioni di unità da 62,1 milioni. Tuttavia i salari degli statali sono aumentati del 14 per cento.

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