CHE COSA SUCCEDERÀ
IL PARERE DI SWARAN SINGH School of International Studies, Jawaharlal Nehru University (New Delhi) New Delhi ha fatto di tutto per ottenere il riconoscimento americano dello status di potenza nucleare. Il risultato finale però dipende da due fattori. Il primo è il voto di fine mese per l’ammissione dell’India nell’Nsg, i cui 48 membri dovranno esprimersi sapendo che Pechino è contraria. Il numero di alleati che Cina e Usa riusciranno ad assicurarsi dimostrerà chi tra le due nazioni ha più potere. Il secondo fattore è l’esito incerto delle presidenziali americane: Modi ha sfruttato al massimo l’intesa con Obama, ma solo la politica asiatica di Hillary Clinton potrà garantirne la continuità. Gli israeliani, dopo l’attentato a Tel Aviv, sono più uniti di prima, anche se l’attacco non influirà sul programma di reinsediamento dei coloni israeliani nei territori palestinesi (un processo che va avanti da lungo tempo e poco risente di eventi specifici, per quanto drammatici). Ciò che invece cambia è il clima in Palestina, soprattutto nella Striscia di Gaza, dove la situazione, inaccettabile per i civili, peggiorerà sempre di più. Difficile però quantificare il livello di cooperazione tra Isis e Hamas: sia Israele che il nuovo governo di unità palestinese potrebbero gonfiare questa ipotesi di saldatura. Un effetto diretto della globalizzazione è il trasferimento di ricchezza dai Paesi del G7 ai Paesi emergenti. Nei primi, i salari sono rimasti a lungo stagnanti mentre nei secondi, come dimostra il caso cinese, crescono a buoni ritmi. Il fenomeno è rilevante e in Europa (Italia compresa) molti studi dimostrano che le aspettative economiche dei giovani sono peggiori di quelle dei loro padri. Ritengo che non passerà molto prima che un evento socio-politico nei Paesi del G7 destabilizzi il precario equilibrio attuale. Dalla reazione a quell’evento capiremo se riusciremo a superare questa fase.