Panorama

Giro il mondo in cerca di parole

Amica dei grandi scrittori, editore potente, Teresa Cremisi svela i suoi luoghi d’elezione dove trova emozioni, ispirazion­e, pace.

- 104 di Stefania Vitulli

Se un lettore aprisse una pagina a caso dell’agenda di Teresa Cremisi impallidir­ebbe dall’invidia. È che lei di nomi come Milan Kundera, Yasmina Reza o Catherine Millet, passando per Claudio Magris o Michel Houellebec­q, è stata più che madrina: amica, confidente, supporter e partner di affinità elettive. Altro motivo di invidia: essere stata al comando per quasi mezzo secolo in editoria, tra Garzanti, Flammarion e Gallimard, è stato un elisir di giovinezza. La chiamano «la signora dell’editoria francese», ma dimostra 20 anni meno di quelli che ha. E senz’altro è rimasta giovane di fronte al mistero della letteratur­a, visto che l’ha colta lo stesso candido terrore di ogni esordiente sul giudizio dei lettori. Il motivo: l’uscita del suo romanzo praticamen­te autobiogra­fico La Triomphant­e (Adelphi), incantevol­e flusso mnemonico dall’Egitto all’Italia. I romanzi sono fatti di parole. Lei invece parte da una fotografia. La fotografia ha un rapporto con la morte e con la sparizione. Fissa qualcosa che mai più sarà come il momento in cui è stato fissato. Evoca sentimenti come nostalgia. Divertimen­to. Ricordo. C’è un fotografo che la ispira? Robert Frank e la serie The Americans. In generale, i fotografi il cui scopo non è fare una foto isolata, ma fissare un mondo. Che può trovarsi nell’uscita di una tabaccheri­a, in una vecchia auto, in un tipo particolar­e di scarpe. Dettagli che non saranno mai più uguali. Quali dettagli di paesaggi ha attraversa­to che ora le mancano? Una pasticceri­a di Lugano con due ingressi, uno che dava proprio sul lungolago, che cito nel libro. Un porto dove sono tornata più volte, Essaouira in Marocco: vecchi pescherecc­i che rientrano. Li guardavo, seduta, davanti al tramonto. Cose che ricorderò fino al letto di morte. Un luogo che non cambia e a cui torna sempre? La piazzetta di Atrani, vicino Amalfi. Due passaggi ATMOSFERA SPECIALE Un interno dell’Hotel Cecil ad Alessandri­a d’Egitto, dove hanno soggiornat­o molti artisti.

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 ??  ?? LA «COPERTA DI LINUS» Il chiostro di Santa Maria delle Grazie a Milano, dove Teresa si sente «protetta».
LA «COPERTA DI LINUS» Il chiostro di Santa Maria delle Grazie a Milano, dove Teresa si sente «protetta».
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IN MAROCCO Il porto di Essaouira, dove la scrittrice-editore è stata più volte.

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