Panorama

Mister Floyd torna a Pompei

A quarantici­nque anni dal leggendari­o concerto della band inglese, l’anfiteatro riapre le porte a David Gilmour.

- Di Gianni Poglio 106 Un bel titolo italiano evocativo,

Saranno due show destinati a rimanere nella storia quelli di David Gilmour a Pompei il 7 e 8 luglio. Il suono inconfondi­bile della sua chitarra è di casa nel perimetro dello stupendo anfiteatro romano. Proprio lì, nel 1971, la band di Gilmour, i Pink Floyd, diede vita a uno dei concerti più famosi di sempre. Uno spettacolo ripreso da decine di telecamere, accese per immortalar­e qualcosa di irripetibi­le: il gruppo più visionario degli anni Settanta immerso nella magia di Pompei senza nemmeno uno spettatore presente. Solo tecnici del suono e cameramen. Un viaggio sonoro e psichedeli­co, al calare della sera, tra le bellezze di uno dei siti archeologi­ci più importanti del mondo. Quarantaci­nque anni dopo, il musicista inglese si ricongiung­e dunque a una pagina fondamenta­le dell’epopea della sua ex band.

Questa volta, però, i fan ci saranno (2.500 i posti disponibil­i, a 300 euro ciascuno). Non ci saranno, invece, gli altri Pink Floyd. Il gruppo, che si è esibito per l’ultima volta nel 2005 al Live8 di Londra, non esiste più da quando, nel 2008, è morto il tastierist­a Richard Wright. I due show a Pompei verranno ripresi in alta definizion­e per un film documentar­io destinato ai cinema di tutto il mondo.

L’anfiteatro romano dove i Pink Floyd registraro­no Live at Pompei nel 1971.

La casa delle estati lontane, che seduce più dell’originale Rendez-vous à Atlit, film franco-israeliano come la sua regista Shirel Amitaï. Una pellicola che ben raffigura la natura palpitante di mare, radure incolte e sterpaglie bruciate dal sole che incontrano tre sorelle francesi, Cali, Darel e Asia (Géraldine Nakache, Yaël Abecassis, Judith Chemla, nella foto sotto) ritrovates­i nella piccola città israeliana di Atlit per vendere la casa che fu dei loro genitori. Ma basta abitare per qualche giorno quella dimora malandata e carica di ricordi, dialogando con le figure dei genitori, tenere, struggenti e rassicuran­ti come fantasmi benigni, per riaccender­e rivalità e ricomporre alla fine gli equilibri in una solare e fraterna complicità. È l’estate del 1995: Israele disperde con l’assassinio di Rabin quella speranza di pace tuttavia ridestata, simbolicam­ente, dalla ritrovata affettivit­à delle sorelle e dalla certezza della loro identifica­zione con il luogo. Il tutto in un film che quella casa magnetica tiene sospeso tra il partire e il ritornare, tra la vita e la morte, nei ritmi di una tiepida ballata familiare intensamen­te femminile. LA CASA DELLE ESTATI LONTANE Regia Uscita in Italia 16 giugno

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David Gilmour (70 anni): il chitarrist­a dei Pink Floyd è ora in tour da solista.
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Shirel Amitaï

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