Panorama

La Croazia verso il voto anticipato

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Il parlamento croato ha votato la propria dissoluzio­ne il 20 giugno, dopo che una mozione di sfiducia presentata dal partito conservato­re Hdz (al governo) ha affossato il primo ministro Tihomir Oreškovic ( foto). La legislatur­a, iniziata appena sei mesi fa in seguito alle elezioni legislativ­e dell’8 novembre 2015, lascerà ora spazio a un voto anticipato che si terrà a inizio settembre. La crisi è dovuta alla rottura del matrimonio politico tra Hdz e Most, i due principali partiti che formavano la coalizione di maggioranz­a. In seguito alla rivelazion­e di un conflitto di interessi attorno alla figura di Tomislav Karamarko (il leader dell’Hdz), Most ha chiesto all’alleato di dimettersi dalla carica di vice-premier. Dopo settimane di accuse e contraccus­e, Karamarko ha finito per cedere, ma non prima di aver annunciato la fine di quello che sarà ricordato come il governo più breve della storia croata.

anni fa, da una delle più grande carestie della storia. È il Ningxia la regione dove i cinesi sperimenta­no la propria via al bordeaux e ad altre specialità mondiali. Ma i vigneti, spesso posseduti dai nuovi magnati del Paese, si estendono per tutta la Via della seta fino ai piedi dell’Himalaya. Oggi nel Paese ci sono circa 400 cantine, mentre i consulenti del vino da Francia, Grecia, California e Australia sono ormai presenze stabili, così come i manager It nelle zone «tecnologic­he» del Paese.

dríguez, nell’ambito di un summit dell’Organizzaz­ione degli Stati americani tenutosi per cercare una via d’uscita pacifica. Kerry ha proposto a Caracas di riallaccia­re le relazioni diplomatic­he interrotte nel 2010, ribadendo però il suo appoggio al referendum per revocare il mandato del presidente Nicolás Maduro. Il delfino di Chávez lo ha accusato di voler rilanciare la «dottrina Monroe (che esprimeva la supremazia Usa nelle Americhe, ndr) per sottomette­re l’America latina di Bolívar».

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