Melograno, il re dei succhi bio
Dalle insalate alle bevande innovative a base di frutta, verdura e tofu: l’avventura di Il Melograno.
Cos’è un Fruitofu? Potrebbe essere l’evoluzione della cucina fusion, un ponte lanciato tra la cultura occidentale e quella orientale. Più facilmente, si tratta di un prodotto a base di succo e polpa di frutta e latte di tofu, sostitutivo del pasto, che rappresenta la punta più evoluta dell’innovazione portata avanti da Il Melograno, azienda di San’Arcangelo di Romagna che ha fatto della nutraceutica uno dei suoi punti di forza.
«Due anni fa mi sono trasferito per un po’ negli Usa, per studiare mercato e prodotti» racconta Claudio Coli, amministratore delegato e fondatore de Il Melograno. «E mi sono reso conto che i consumatori sono sempre più interessati non soltanto a prodotti biologici, ma anche a innovazioni che si ispirano ai principi della nutraceutica, vale a dire a quel mix di sostanze nutritive capaci di migliorare la salute e rallentare i processi di invecchiamento. Così, ci siamo messi al lavoro, e dalla collaborazione con l’Università di Bologna sono usciti i succhi ed estratti di frutta o di verdure di ultima generazione».
Un esempio? I succhi alla rapa rossa, alla mela, bergamotto e zenzero e tanti altri ancora. «Il Fruitofu è qualcosa di unico al mondo, perché difficilissimo da produrre» continua Coli, che grazie alla sua intuizione ha visto il fatturato crescere del 10 per cento in un anno. «Oggi viaggiamo sui 35 milioni di ricavi e siamo presenti quasi in tutta la grande distribuzione con una produzione che supera i 3 milioni di bottiglie di succhi, divenuti il core business». Niente male per un’azienda nata 29 anni fa producendo spezie per grandi chef e ristoranti, dal timo alla maggiorana passando per melissa ed erba cipollina, per poi allargarsi a prodotti di quarta gamma come le insalate e le macedonie già pronte. Col tempo, Il Melograno è arrivata a coprire l’intera piramide alimentare mettendo sul mercato burgher vegetali, verdure cotte e insalate biologiche, piatti pronti a base di verdure con farro, quinoa, orzo e cous cous di verdure realizzati con materie prime prodotte all’interno dell’organizzazione di produttori, che è parte integrante del gruppo aziendale.
«Il mercato è ormai pronto per questi prodotti, perché i consumatori sono informati. Prima di acquistare consultano il web, le etichette, verificano la provenienza degli ingredienti o l’assenza di additivi, perché vogliono mangiare sano e risolvere eventuali allergie o intolleranze» sottolinea Coli. Ed è così ormai in tutto il mondo. «Quest’anno cominciamo a distribuire negli Stati Uniti, nel Regno Unito e stiamo già dialogando con la Svizzera e i Paesi arabi». In attesa di nuove innovazioni in fase di studio. (Antonella Bersani) Corriere della Sera.