Paesi Bassi
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Elezione 2010 Dato astensione: 25,7% Euroscettici: 28,4% Elezione 2012 Dato astensione: 25,3% Euroscettici: 42,5% Dato astensione: 44,1% Euroscettici: 9,7% salottiero filosofo d’Oltralpe o pretendere che la globalizzazione abbia significato soprattutto progresso e ricerca scientifica e non la finanziarizzazione dell’economia è un errore troppo grossolano per non apparire interessato. Caro Bill Gates, nonostante te e nonostante lo scomparso Steve Jobs, o forse proprio grazie a voi, in questa economia tardocapitalista i soldi si fanno soprattutto con i soldi (meglio se sfilati di tasca ai risparmiatori) e non con le idee, anche se brillanti come furono le vostre.
Un’economia che espelle sistematicamente manodopera e una democrazia incapace di includere, rappresentare e difendere: questo è il mondo in cui viviamo. Perché sorprendersi se un ceto medio ridotto a periferia del sistema economico-politico, cui si chiede di lavorare sempre più a lungo e con sempre minori garanzie, fugge verso il non voto o verso i partiti anti-sistema?
Gli stessi che sono sempre così indulgenti, o al più rassegnati verso i guasti del turbocapitalismo e della iperglobalizzazione finanziaria, sono però pronti a qualunque stratagemma per limitare il già scarso peso del voto popolare. E si dimenticano che se la globalizzazione ha assunto questa forma è perché Parlamenti e governi nazionali, incoraggiati e spronati anche dalle istituzioni europee, hanno smantellato altre leggi che tutelavano quel ceto medio senza il quale non c’è democrazia o libero mercato che tenga.
Se l’Unione vacilla è perché non si è rivelato quello scudo contro gli effetti più iniqui della globalizzazione Sembrava un’Europa destinata a magnifiche sorti, e progressive. E invece… Lo storico Valerio Castronovo analizza la crisi del Continente in L’Europa e la rinascita dei nazionalismi (Laterza editore, 212 pagine, 16 euro): un saggio di profetico pessimismo.