Claudio Bordignon
Il nuovo farmaco «Zalmoxis» è frutto della ricerca dell’équipe di e dell’azienda biotecnologica MolMed: la molecola, come spiega lo scienziato a impedisce il rigetto di midollo e permetterà di guarire molti tumori del sangue.
Ha il nome di un dio guerriero dell’antichità perché promette di combattere e sconfiggere la leucemia e i tumori del sangue. Per questo la scelta di MolMed, l’unica azienda biotecnologia italiana focalizzata su ricerca, sviluppo e produzione d’innovative terapie geniche e cellulari, è caduta su «Zalmoxis» come nome commerciale per la sua ultima creatura, una terapia basata sull’impiego di linfociti T geneticamente modificati in cui è stato inserito un gene «suicida»: se infuso in pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali provenienti dal sangue di un donatore parzialmente compatibile, facilita l’effetto anti-leucemico, eliminando il ricorso ai farmaci immunosoppressori post-trapianto e stimolando così una più rapida ricostruzione del sistema immunitario del malato.
Per questa scoperta MolMed, venerdi 24 giugno, ha ricevuto dal Committee for medicinal products for human use dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) la raccomandazione per lanciare sul mercato lo Zalmoxis con un anticipo di quasi tre anni sul termine degli studi (ora in fase 3). «L’aver avuto parere positivo per l’immissione anticipata sul mercato è frutto della qualità dei dati raccolti in fase 2 di sperimentazione e della grande potenzialità degli studi che pubblicheremo in futuro» sottolinea Panorama,