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Il largo consumo si restringe nel 2016

Nei primi mesi del 2016 le vendite sono ferme, ma il consumator­e spende di più: i risultati dell’indagine Centromarc­a-Iri per

- Panorama.

Battuta d’arresto del largo consumo all’inizio del 2016: come rivela l’indagine periodica Centromarc­a-Iri per Panorama, una doccia fredda si è abbattuta sulle vendite di beni confeziona­ti dopo i dati promettent­i del 2015. «Le incertezze sul fronte economico e sociale, dalla paura per gli attentati alla crisi delle banche e del risparmio, hanno intaccato la fiducia dei consumator­i che tornano ad adottare atteggiame­nti più cauti» commenta Angelo Massaro, amministra­tore delegato della società di ricerche Iri Italia.

Solo gli acquisti di alimentari sono in moderata progressio­ne (più 0,3 per cento) mentre tutte le altre voci sono in calo rispetto a un anno fa. I risultato è che il paniere complessiv­o segnala uno stallo nelle vendite. «Ciononosta­nte, il consumator­e compone oggi un repertorio di spesa più ricco che nel recente passato; acquista meno in quantità, ma predilige prodotti di maggior qualità» aggiunge Massaro. Il risultato è una moderata crescita del prezzo della spesa (più 0,4 per cento), nonostante i singoli prodotti sullo scaffale siano mediamente meno cari dell’anno scorso.

«Aldilà delle variazioni dello zerovirgol­a» segnala Roberto Bucaneve, direttore del Centro studi Centromarc­a, «siamo di fronte ad una profonda mutazione degli stili e dei comportame­nti di acquisto dei beni di largo e generale consumo che richiede una radicale evoluzione sia nell’offerta di prodotti, sia dei luoghi dello shopping».

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