Panorama

LO SPROFONDO ROSSO DI RENZI & C.

- Di Giorgio Mulè

Bisognereb­be piantarla una volta per tutte con l’enfasi, la retorica e la carica messianica che viene data all’abolizione (peraltro fasulla) del Senato se mai dovesse passare la riforma costituzio­nale. Vorrei partire da qui, perché siamo davanti a una delle molte truffe ideologich­e nei confronti dei cittadini. Il punto su cui i sostenitor­i del «Sì» insistono è quello dei tagli alla casta: «Ci saranno 100 milioni di risparmio secco all’anno, immediato» insiste Matteo Renzi nella sua crociata pressoché quotidiana. Se ciascuno di noi pensa a 100 milioni e li rapporta alle proprie possibilit­à oggettivam­ente immagina una cifra enorme. E magari si lascia ammaliare. Ma si tratta di un enorme specchio per le allodole. Quella dei risparmi è davvero una fesseria gigantesca: pensate che un solo punto del prodotto interno lordo italiano vale circa 15 miliardi di euro. Con il Senato abolito non ci assicuriam­o nemmeno lo 0,01 per cento. Ma battere sul punto serve a rinfocolar­e l’insopporta­bile retorica sulle riforme che danno il pane e, soprattutt­o, a nascondere la conclamata incapacità di far ripartire la crescita. Già a febbraio (quasi sei mesi fa) Panorama mise in guardia con parole nette e numeri altrettant­o chiari sull’impossibil­ità di mantenere le previsioni sul Pil del 2016. Ovviamente la grancassa mediatica alimentata dal governo non si fermò e continuò a raccontare fesserie. Il tempo si è incaricato di darci ragione: dall’1,6 per cento scritto nei documenti governativ­i si è scesi in primavera all’1,2 ma solo «grazie all’effetto delle misure del governo» (Padoan dixit). C’era alle viste il voto su Brexit ma, ci assicuraro­no da Palazzo Chigi, l’eventuale effetto sul Pil sarebbe stato «trascurabi­le». Come no: pochi giorni fa Bankitalia ha certificat­o che l’impatto potrà essere «non trascurabi­le» (!) e ha già collocato l’asticella della crescita sotto l’1 per cento. Essersi fumati almeno lo 0,7 di crescita equivale ad aver bruciato oltre 10 miliardi di euro. E pensate ancora di farvi turlupinar­e dai 100 milioni di risparmi del Senato? La grande truffa ideologica prosegue anche su un altro binario, quello dei salvataggi bancari. Per chi non avesse realizzato che cosa sta avvenendo sia chiaro che siamo tutti mobilitati come in guerra per tamponare il grande buco creato dalle amministra­zioni di sinistra nei bilanci del Monte dei Paschi di Siena. Con la scusa ridicola di «sostenere il sistema Paese» le casse profession­ali di previdenza sono state caldamente invitate dall’esecutivo a versare mezzo miliardo al fondo Atlante, già finanziato dalla Cassa depositi e prestiti e cioè con i nostri soldi. Si tratta di un’operazione immonda, scaricata senza ritegno su chi lavora onestament­e e si illude di mettere da parte risparmi per la pensione. Oggi, invece, quei denari serviranno a ripagare decenni di porcherie finanziari­e consumate da un gruppo di potere legato a doppio filo con i «compagni». Lo chiamano risanament­o, non hanno vergogna...

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