Ma la Brexit fa bene al mattone (anche a Milano)
Opportunità per tutti nel mattone dopo il voto sulla Brexit. Molte società, soprattutto finanziarie, potrebbero infatti lasciare il Regno Unito per mantenere le operazioni nell’Unione europea. La scelta dipende dall’esito dei negoziati che dovranno inquadrare i nuovi rapporti con Bruxelles. Intanto però i prezzi degli immobili scendono rapidamente e a Londra si aprono già occasioni di acquisto nel lusso. Diversi Paesi europei potrebbero invece beneficiare di un rinnovato interesse per il settore commerciale (uffici) ma non solo. Le società di consulenza indicano come favorite Germania e Francia per gli uffici, e Milano (foto), Barcellona e ancora Parigi per le case. Inoltre uno studio di Scenari immobiliari ha previsto il probabile aumento dei prezzi per uffici e appartamenti a Milano. Le banche infine puntano all’Irlanda e al Lussemburgo.
merciale che sino a poco tempo fa forniva a Cuba 110 mila barili di petrolio al giorno, ha interrotto il flusso d’aiuti per la grave crisi abbattutasi su Caracas. Nonostante la mano tesa di Obama, il regime castrista non era mai stato così repressivo contro la dissidenza come nel 2016, con 6.753 arresti solo nei primi 6 mesi, il doppio rispetto all’anno prima. Inoltre i cubani che hanno lasciato la perla dei Caraibi dal giugno 2015 a oggi sono circa 70 mila, un record sintomatico del dissesto economico.
sotto controllo l’escalation di obesi e diabetici. L’India non è il primo Paese che sfrutta la leva fiscale per influenzare la dieta. La Danimarca ha introdotto la sua fat-tax nel 2011, revocata poi nel 2013 visto che i danesi avevano preso l’abitudine di acquistare all’estero ciò che in patria era diventato caro. L’Ungheria tassa zucchero, sale e cibi grassi; il Messico dolci, bevande e cereali con zuccheri aggiunti; e gli Usa vorrebbero introdurre una tassa sulle bevande ipercaloriche.