CHE COSA SUCCEDERÀ
IL PARERE DI MARIO BREGLIA Presidente di Scenari Immobiliari. La tendenza europea riguarda anche l’Italia. È possibile che il comparto degli uffici a Milano abbia con la Brexit un aumento delle compravendite immobiliari per l’equivalente di 60 mila metri quadrati in 2 anni (10 mila nel 2016, 50 mila nel 2017) rispetto alle stime pre-Brexit. Potrebbero arrivare in città tra le 5-7 mila persone con reddito medioalto. E ciò porterà a un incremento della richiesta di abitazioni: più 1.100 compravendite nel 2016, più 1.900 nel 2017 rispetto alla stima preBrexit. Ipotizzando che metà dei «nuovi milanesi» acquisti una casa in città, i restanti saranno in affitto o sparsi nell’area metropolitana. Non credo ci sarà un periodo duro come quello del 1993-94 ma a Cuba ci sarà una forte recessione, con calo del Pil, del consumo e del livello di vita. L’errore è stato che, pur sapendo della crisi venezuelana e dei suoi effetti sulla nostra economia, abbiamo mantenuto un’alta dipendenza commerciale con Caracas. La rinegoziazione del debito con i creditori e l’apertura di nuovi spazi internazionali, su tutti il «nuovo corso» con gli Usa, non si sono tradotti in più investimenti o maggiori flussi commerciali. La conseguenza sarà una forte contrazione della disponibilità di valute estere, a cominciare da dollaro ed euro. Se il governo pensa di controllare i livelli di obesità del paese con una tassa, sbaglia. L’aumento del costo di hamburger, patatine fritte e ciambelle porterà a una contrazione a livello di consumi individuali, ma per spingere la popolazione verso abitudini più sane ci vuole altro. Ciò che tanti governi non hanno capito è che non basta aumentare il costo dei prodotti «pericolosi» per convincere a non acquistarli. Una campagna volta a sensibilizzare donne e bambini sarebbe molto più utile. In India, negli Stati Uniti e in tutti gli altri paesi in cui il tasso di obesità sta crescendo.