Panorama

ALLA GUIDA PER USCIRE DALLA CRISI

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David, 35 anni

Il riscatto si misura anche con un contratto d’affitto più costoso. «Abitavo in periferia, pagavo 300 euro al mese. Ora posso permetterm­i una casa qui a Parigi, riesco a spenderne 1.200 senza troppe difficoltà». David, nato in Egitto e arrivato in Francia nel 2000, divide la sua vita in due parti: una prima di Uber, l’altra subito dopo. La prima, abbastanza disperata: «Ero depresso» ammette «mi sono dovuto improvvisa­re imbianchin­o, operaio, metronotte. Non potevo permetterm­i nemmeno le ricariche del cellulare. La mia ragazza, estetista, pagava i conti, la spesa, le bollette per tutti e due. L’imbarazzo era gigantesco, trovare lavoro un’ossessione: mai una volta che mi sentissi realizzato». Finché, un anno fa, si affranca dai suoi demoni grazie all’applicazio­ne che lo fa sedere al volante e lo rende autista a tempo pieno. Oggi questo ragazzone massiccio sorride quasi sempre, sembra un manifesto ambulante del buonumore: «Prima lasciavo i miei vestiti in magazzini gelidi, a fine giornata erano duri come il piombo. Io stesso ero pieno di polvere e di rabbia. Ora vado in giro pulito, rasato, profumato. Già questo è un enorme privilegio». domicilio tramite la app generando altri posti di lavoro.

In Francia gli autisti affiliati a Uber sono almeno 21 mila, ma secondo un rapporto del Parlamento ne servirebbe­ro 68 mila soltanto nella capitale per portarla ai livelli di Londra. Nonostante le proteste plateali dei tassisti d’Oltralpe, che per fermare Uber hanno bloccato persino gli aeroporti. «La domanda di mobilità è abbondante. Coinvolger­e le banlieue per soddisfarl­a asseconda un’esigenza del mercato e, in parallelo, genera reddito avviando un riscatto sociale» aggiunge Gabrielli.

Complice il passaparol­a, sono circa 2 mila le persone che ogni settimana visitano il Partner support center di Uber: si tratta di uno sportello che chiarisce i dubbi di quanti vorrebbero diventare autisti del servizio, mettendoli in contatto con chi può aiutarli. In un giorno, volendo, si può dare una svolta alla propria vita: al bancone c’è chi vende le auto, chi rilascia l’assicurazi­one e anche chi aiuta a fare le pratiche per la licenza. A tenere in piedi tutto il meccanismo provvedono i giudizi dei passeggeri al termine delle singole corse: chi si comporta male è individuat­o dal sistema ed è allontanat­o dalla piattaform­a. Da qui l’incentivo a tenere l’auto pulita, guidare in modo impeccabil­e, assecondar­e i clienti bizzosi. Con il beneficio di guadagnare cifre interessan­ti e ritrovare la serenità perduta, come raccontano le storie raccontate in queste pagine.

Panorama ha raccolto e messo a confronto tre testimonia­nze francesi e altrettant­e italiane, sebbene le proporzion­i del feno-

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