Panorama

L’ennesimo falso miracolo di (San) Matteo

Nel marzo 2014 Renzi promise di saldare i debiti della pubblica amministra­zione entro sei mesi. Sono passati due anni.

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Era il 13 marzo 2014 quando Matteo Renzi, ospite di Porta a Porta e di Bruno Vespa, promise di saldare i debiti della pubblica amministra­zione verso le imprese «entro il 21 settembre successivo», cioè entro il giorno di San Matteo. Insomma, il presidente del Consiglio, con una battuta delle sue, voleva autocelebr­arsi come divino. Ecco, si è invece rivelato demoniaco. Basta far di conto. Alla fine del 2014 il passivo dello Stato nei confronti dei suoi fornitori di beni e servizi era di circa 70 miliardi contro i 90 raggiunti durante l’era di Mario Monti a Palazzo Chigi. È pacifico, dunque, che il premier ha disatteso da subito la sua promessa. E dopo, come sono andate le cose? Alla faccia della trasparenz­a, sul sito del ministero dell’Economia l’ultimo aggiorname­nto sui pagamenti pubblici risale all’11 agosto 2015. A quella data la somma versata ai creditori risultava essere di 38 miliardi di euro: mancavano quindi all’appello ancora 32 miliardi, cifra peraltro considerat­a in realtà superiore da molti economisti indipenden­ti.

Quanto ai giorni a noi più vicini, in assenza di dati ufficiali, ci si può appellare solo ai centri studi. Secondo ImpresaLav­oro, al 31 dicembre 2015 i debiti della pubblica amministra­zione sono arrivati a 61,1 miliardi; per Giorgio Merletti, presidente di Confartigi­anato, «il conto in sospeso» era invece «di 65 miliardi e mezzo». E a metà 2016, a parere dell’Ance, l’associazio­ne nazionale costruttor­i edili, «la situazione non è migliorata neanche con il superament­o del patto di stabilità interno previsto dalla Legge di stabilità». Questo perché «in media le imprese che realizzano lavori pubblici sono pagate 168 giorni (5 mesi e mezzo) dopo l’emissione degli Stati di avanzament­o lavori, contro i 60 giorni previsti dalla normativa Ue». Fatti e circostanz­e rendono quindi dell’Italia il peggiore Stato pagatore d’Europa. E tra poco più di un mese è di nuovo San Matteo. Due anni dopo (F.B.)

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Matteo Renzi, 41 anni, è presidente del Consiglio dal 22 febbraio 2014.

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