Panorama

Monsieur Sarkozy ci riprova (ma saprà sedurre i francesi?)

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Nicolas Sarkozy si presenta alle primarie della destra repubblica­na, a novembre: la più scontata delle notizie politiche dell’estate era anche la più attesa. Dopo la sconfitta, dopo le «serate di solitudine e di riflession­e», l’eroe sconfitto della destra repubblica­na ha rotto la suspense con un libro, che è una confession­e e un programma di conquista. In perfetta continuità con il Sarkozy di sempre, quello per cui la Francia si seduce da destra (nell’economia), solo a destra (sull’immigrazio­ne), sempre più a destra (sulla sicurezza). Di fronte al sonnolento suicidio del governo socialista, il ritorno dell’ex-presidente elettrizza e divide la base. La sua vittoria è lungi dall’essere garantita, in ritardo di oltre 15 punti sul concorrent­e diretto alle primarie, Alain Juppé, l’ex-primo ministro di Chirac. La sfida sarà convincere la République di essere lui il migliore.

uomini e donne armati su cui oggi può contare la guerriglia. Per essere ufficialme­nte effettivo questo storico accordo di pace, al quale si è giunti grazie alla mediazione decisiva del regime cubano, della Norvegia e, seppur più defilata, della Santa Sede e del presidente americano Barack Obama, dovrà essere approvato dalla popolazion­e del Paese sudamerica­no (50 milioni di abitanti), chiamata a esprimersi con un referendum il prossimo 2 ottobre.

è un alleato strategico contro il terrorismo in Africa, hanno avvertito che «soffocare le libertà civili non fermerà le proteste che vanno ascoltate». In Etiopia vige la censura, la limitazion­e a internet, e manca una rappresent­anza democratic­a della popolazion­e. In piazza, insieme all’opposizion­e, sono scesi molti studenti per chiedere democrazia e giustizia e fermare il piano di crescita della capitale, Addis Abeba, che caccerebbe i contadini Oromo dalle loro terre fertili.

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