Panorama

CHE COSA SUCCEDERÀ

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IL PARERE DI JEAN MARC VITTORI editoriali­sta del quotidiano francese «Les échos». Le misure proposte da Nicolas Sarkozy costituisc­ono solo in parte una rottura con la politica dell’attuale presidente della Repubblica. Per riassumere le due diverse visioni economiche, possiamo dire che, mentre Hollande mette al centro della sua politica fiscale le classi medie, Sarkozy punta ad abbassare la pressione fiscale delle classi più agiate. È lecito però chiedersi perché l’expresiden­te non abbia applicato tali riforme nel suo primo mandato. Questa continuità tra il vecchio e il nuovo potrebbe essere un handicap per Sarkozy, impedendog­li di incarnare la figura dell’uomo provvidenz­iale. Questo patto di pace, sia pure importante dopo troppi anni di guerra e di sangue, rischia di rafforzare il senso d’impunità nel mio paese, e incamminar­e la Colombia sulla via del socialismo venezuelan­o. L’accordo è storico, non c’è dubbio, ma trovo ingiusto che chi ha ucciso centinaia di esseri umani non faccia neanche un giorno di carcere. Oggi le Farc sono il terzo gruppo narcos più grande al mondo, e invece di chiedere che con i proventi della cocaina risarcisca­no le vittime, lo Stato pagherà milioni per il loro reinserime­nto nella vita politica colombiana. Le proteste sono iniziate lo scorso novembre, in un villaggio, quando il governo decise di privatizza­re il campo da calcio della scuola e la foresta. Da allora si sono diffuse in tutta la regione di Oromia. È il risultato di 25 anni di torti, di accesso negato a ogni risorsa politica, economica, culturale. Ora gli Oromo chiedono l’autodeterm­inazione e un governo multietnic­o democratic­o: rispetto ad altre fasi di protesta, la novità e la forza di oggi stanno nel fatto che hanno creato una piattaform­a politica comune con altre etnie. E anche i media internazio­nali si sono accorti di questa lotta per la libertà.

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