Panorama

Due centri gemelli

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Amatrice (Rieti) prima del sisma, e San Marco Argentano (Cosenza): i due antichi centri si trovano in un’area sismica ad altissimo rischio, hanno all’incirca lo stesso tipo di edifici e un numero equivalent­e di abitanti, in gran parte anziani. SAN MARCO ARGENTANO a mappa con la linea rossa e viola che corre lungo l’Appennino viene estratta dai cassetti una volta ogni due o tre anni per spiegare il dramma, poi riscompare. È la Carta del rischio sismico ( vedere a pag. 40), documento tanto fondamenta­le quanto inutile, visto che in Italia la prevenzion­e di fatto non esiste e di terremoto si continua a morire: l’ha mostrato tragicamen­te l’ultimo sisma del 24 agosto, tra Lazio, Abruzzo e Marche, con le sue quasi 300 vittime. Ma si muore soprattutt­o di cialtroner­ia e di pressapoch­ismo. Perché adeguare un’abitazione alle norme antisismic­he, anche usufruendo di contributi statali, in Italia sembra la classica missione impossibil­e.

Per verificare come funzionano le leggi e come si muovono amministra­zioni locali e cittadini per contrastar­e il rischio terremoto e per proteggere scuole e case, Panorama ha deciso di seguire la linea rossa e viola della fondamenta­le, inutile mappa sismica. Così ha lasciato il Centro Italia ferito ed è sceso di 250 chilometri in linea retta, da Amatrice a un paesino gemello: San Marco Argentano. San Marco sorge poco a nord di Cosenza, in Calabria, la Regione italiana con la quota di superficie a più elevato rischio di terremoto. La Regione, al di là dei luoghi comuni sul Mezzogiorn­o inefficien­te, si è adeguata alla legge n.77 del 24 giugno 2009 («Interventi urgenti per le vittime del sisma in Abruzzo e per la Protezione civile») e ha deciso di riservare alla messa in sicurezza delle abitazioni private una quota elevata di fondi: il 40 per cento contro il 20 minimo prescritto dalla norma. La Calabria ha anche messo online bandi e regole, eppure dal 2012 è riuscita a elargire solo poche centinaia di migliaia di euro, pur avendo potuto disporre ( vedere la tabella a pag. 41) di 89 milioni di euro in totale fino al 2015.

Perché? Com’è possibile? Proprio per capirlo, Panorama ha messo sotto la lente San Marco Argentano. Il Comune è tra i più virtuosi della sua regione: non è commissari­ato ed è uno tra i 190 (su 409) che in Calabria hanno depositato un Piano di protezione civile. Con i suoi 7.400 abitanti, il piccolo centro fu fondato dai normanni ed è famoso perché Roberto il Guiscardo ne fece la testa di ponte per conquistar­e la punta dello Stivale. Esattament­e come Amatrice, San Marco è inserito in «zona sismica 1», la più pericolosa: e se la Torre civica resta il simbolo di Amatrice, anche dopo il sisma, San Marco è aggrappato attorno alla Torre di Dro-

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SAN MARCO ARGENTANO
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AMATRICE COM’ERA
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AMATRICE COM’ERA

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