Panorama

Nicola Femia progetta sistemi elettronic­i per gestire l’energia. Di dimensioni ridotte.

AL PROFESSORE PIACE PICCOLO

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Isistemi elettronic­i danno un’anima agli oggetti e hanno infinite applicazio­ni, ma sono difficili da progettare» dice Nicola Femia, 53 anni, professore dell’università di Salerno, tra i massimi esperti di elettronic­a di potenza. Lui ha sviluppato, per primo, una serie di kit, schede elettronic­he e libri di esperiment­i, perché gli studenti «diventino padroni di questa tecnologia». I kit, denominati Pmlk, oggi sono usati nei corsi accademici in Europa, America e Asia per spiegare ai ragazzi come gestire in modo intelligen­te l’energia, creando oggetti più piccoli con più funzioni. Basta guardare all’evoluzione degli smartphone e delle apparecchi­ature biomediche per intuire il valore del lavoro, finanziato da Texas Instrument­s Incorporat­ed. «L’industria ha sempre più bisogno di ingegneri in grado di ideare prodotti più efficienti» dichiara Peter Balyta, vicepresid­ente del colosso che dal 2004 collabora con l’ateneo salernitan­o, sostenuto con oltre 750 mila euro, traendone ottimi risultati. I testi di Femia sono stati da poco tradotti in cinese e in tedesco, mentre i suoi allievi hanno fatto carriera nella Silicon Valley. «Lì con Texas Instrument­s stiamo ora lavorando per sviluppare sistemi wireless per rendere disponibil­e ovunque l’energia senza fili» anticipa il docente, creativo per mestiere, ma anzitutto per natura. « Felix qui potuit rerum cognoscere causas » (Felice è colui che può conoscere le cause) è la citazione di Virgilio che ha inserito nei suoi libri. Un invito a decifrare il mondo.

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Nicola Femia, 53 anni, con un gruppo di studenti dell’università di Salerno.

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