Nelle campagne di Paestum, Vincenzo Barlotti alleva bufale seguendo una tradizione di famiglia.
NON SOLO MOZZARELLE
Èl’odore quello che arriva per primo. Un profumo intenso. Di bufala. «È stato il mio bisnonno a cominciare l’attività all’inizio del Novecento con poche decine di animali, oggi sono 350» racconta Vincenzo Barlotti, 39 anni, dell’omonima azienda che gestisce con i fratelli Raffaele e Gaetano e il padre Nunziante. Quaranta dipendenti in tutto, venti dei quali dedicati solo alla lavorazione della mozzarella.
Benvenuti nel Cilento, tra i templi di Paestum, luogo magico dove l’azienda agricola Barlotti è diventata un punto di riferimento: «Fino a 25 anni fa producevamo solamente latte, oggi invece vendiamo anche altri prodotti: mozzarella, ricotta, burro, scamorza, yogurt e gelato».
La moglie di Vincenzo, Daniela, si dedica alla cosmetica fatta di detergenti, creme e saponi: il latte di questi animali avrebbe prodigiosi effetti terapeutici grazie all’acido lactobionico, un’arma efficace contro i radicali liberi. «Da un paio di anni la linea Biancamore viene venduta in 100 profumerie di alta gamma in Italia, mentre la linea Cortesia viene distribuita negli alberghi di tutto il mondo».
Ma non c’è da stupirsi. La bufala mediterranea italiana è stata riconosciuta come una delle razze più pure. «Ogni animale mangia 30 chili di fieno, erba medica, mais e cereali al giorno. Un esemplare può costare oltre 2mila euro, produce 10 litri di latte ogni 24 ore che permettono di produrre due chili e 700 grammi di mozzarella». Vincenzo Barlotti, 39 anni, gestisce l’azienda con i due fratelli e il padre.