IN VIAGGIO CON FIRENZE NEL CUORE
Frammenti di vita in un’agenda telefonica. Dai ristoranti che preferiva, alle persone a cui telefonava: il mondo di
in piccoli flash. A Firenze cenava a La Loggia, a Le Rampe, da Sabatini, all’Enoteca Pinchiorri, o alla Nandina in piazza Santa Trinita. A Roma prediligeva ristoranti come la Carbonara, o l’Ambasciata d’Abruzzo. Ma la Fallaci conservava anche numeri di ristoranti a Milano, Torino e ovviamente a New York, essendo stata la sua, una vita in viaggio. Donna abituata a isolarsi nella sua casa nel Chianti, ma anche a frequentare salotti mondani. Tra i numeri appuntati non manca l’intera famiglia Rossellini (Roberto, Isabella e Ingrid) a cui era legata. Ma ci sono anche i numeri di Robert Redford, Al Bano e Romina Power. Accanto, perché no, Radio Taxi Firenze. Era fatta così: guardava a Hollywood con Firenze nel cuore.
La lettera è in pieno stile Fallaci: diretta e feroce. «Non starò a ripetere che la maternità è una scelta, non un dovere» scrive. «Ripeterò tuttavia che il vero aborto è la pillola. Ancor prima che del modo di interrompere civilmente una gravidanza non voluta, la società deve essere in grado di evitare un concepimento non voluto. Io mi sento straziata a pensare che, se mia madre avesse usato la pillola, la sua vita non sarebbe stata martirizzata dagli aborti: peraltro clandestini e fatti male». Parole dure anche sul tema della sterilizzazione in India, dove era stata nel 1968: «Quanto alla sterilizzazione» scrive «l’idea stessa mi ripugna. Una volta in India, ho visto tanti poveri in fila che aspettavano d’essere sterilizzati. Uno piangeva, piangeva».