Sgaravatti progetta e realizza giardini in tutto il mondo.
GIUGGIOLE PER IL PARCO DELL’EMIRO
Èfriulana, la signora Rosi Zuliani Sgaravatti. E con il piglio energico che contraddistingue la sua terra ha preso le redini dell’azienda del marito, morto in un incidente automobilistico negli anni 80, e l’ha trasformata e rilanciata diventando un punto di riferimento nel settore florovivaistico italiano.
Cuore e testa sono in Sardegna, vicino a Cagliari, ma le sue braccia sono ovunque nel mondo. «Una decina di anni fa abbiamo iniziato a lavorare all’estero, progettando e realizzando giardini a Odessa, in Azerbaigian, ad Antigua e in Qatar». Ma è degli anni 70 il primo importante passo fuori dai confini: «Leone, mio marito, si impegnò in un’imponente afforestazione negli Emirati, ad Abu Dhabi. Nel deserto vennero piantate decine e decine di giuggiole, piante resistentissime».
La Sgaravatti nel 2020 compirà 200 anni. Saonara è la cittadina veneta dove tutto iniziò nel 1820. Lo sbarco in Sardegna è concomitante alla nascita della Costa Smeralda. «Qui c’è il giardino più bello del mondo: i 100 ettari di Villa Certosa, un luogo magico». Rosi Zuliani Sgaravatti ama il suo lavoro, quando osserva i 350 hibiscus della sua collezione le brillano gli occhi azzurri: «Abbiamo un team molto unito e competente» sottolinea «la squadra è importante, solo così si raggiunge l’eccellenza».