Braccio di ferro Gavio-governo
Il gruppo autostradale chiede il prolungamento di alcune concessioni, ma Roma frena.
Prima il fallimento del progetto di unificare (allungandole) le concessioni autostradali targate Gavio, che il governo di Matteo Renzi non ha mai sostenuto a Bruxelles. Poi lo scontro in tribunale sulla Sitaf (l’autostrada tra Torino e la Francia) che ha visto il Consiglio di Stato bocciare la vendita senza gara all’Anas delle azioni in mano al Comune e alla Provincia di Torino allora governate dal Pd. E ancora le polemiche che accompagnano il mancato completamento dell’autostrada Cuneo-Asti. Per il gruppo Gavio, il secondo operatore autostradale italiano, si prepara un autunno di scelte difficili, destinate a ridisegnarne il futuro. L’iniziale feeling con Matteo Renzi sembra una foto sbiadita e il gruppo pare deciso a puntare sul Brasile dove di recente si è aggiudicato per la cifra di 550 milioni di euro 1.200 chilometri di autostrade.
Uno dei terreni di scontro con le autorità italiane riguarda il completamento della Cuneo-Asti, gestita dalla Torino-Savona dei Gavio. Per completare il collegamento tra i due capoluoghi subalpini bisogna bucare la collina di Verduno in piena terra di Langa. Il progetto messo a punto in tempi di ricca finanza pubblica costa 500 milioni, una cifra non giustificata dai futuri pedaggi. Per far quadrare i conti una soluzione potrebbe essere il prolungamento di 6 o 7 anni della concessione della Torino-Piacenza sempre controllata da Gavio, che scade il prossimo anno. Ma il gruppo è intenzionato a reclamare anche l’allungamento della concessione della Torino-Milano che scade nel 2024.
Il doppio prolungamento delle concessioni più ricche di Gavio, però, è malvisto a Roma. Su questa ipotesi pesa il veto del potente senatore Pd Stefano Esposito, vicepresidente della commissione Trasporti di Palazzo Madama, referente ascoltato da Renzi e dal ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio in tema di autostrade. Chi vincerà il braccio di ferro? I sostenitori del prolungamento delle concessioni o i partigiani della liberalizzazione del miliardario mercato autostradale? Dall’esito della contesa dipende il futuro del gruppo di Tortona. (Gianni Pintus)
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