L’altro emisfero del giallo
Un concentrato di femminilità ne nuovo romanzo di Rosa Teruzzi.
La prima trama gialla con una donna protagonista? Senza dubbio La signorina de Scudéry, il racconto scritto da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann nel 1819, vent’anni prima de I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe. La più famosa investigatrice di ogni tempo? Indiscutibilmente Miss Marple, arzilla 75enne che Agatha Christie fa esordire nel 1930. Sono solo due esempi storici, in un mondo declinato al maschile, popolato da investigatori cinici e disincantati, o da paladini della razionalità e della deduzione. Poi, a partire dagli anni ‘90, ecco il successo di Patricia Cornwell e Kathy Reichs con le loro eroine specializzate in patologia forense. Ma a pensarci bene non c’è caso che affrontino e risolvano senza contare sull’emisfero sinistro del cervello, quello concreto, logico, sequenziale… maschile insomma, e perciò fatalmente destinato a stancare.
Rosa Teruzzi, autrice di La sposa scomparsa (Sonzogno), ha preso un’altra strada. Come hanno fatto autrici come Margherita Oggero e Camilla Lackberg, ha creato un personaggio che è un concentrato di emozioni e istinto, un vero tributo alla parte destra del nostro cervello: la parte femminile! La sua eroina si chiama Libera. Come Miss Marple ha il pollice verde; come la professoressa Baudino della Oggero è corteggiata da più uomini; come Erika Falck della Lackberg ha una famiglia impegnativa da gestire: una figlia, Vittoria, che ha scelto di entrare in polizia per vendicare la morte violenta del padre; e una madre, Iole, maestra di yoga, assai poco convenzionale, dedita ai benefici della cannabis e dell’amore tantrico.
Con un passato da libraia e un presente da creatrice di bouquet di nozze, Libera vive in un casello, una di quelle piccole costruzioni che costeggiano i binari, a guardia di un passaggio a livello. Un casello che esiste realmente a Milano, al confine tra la zona glamour dei Navigli e i quartieri popolari della periferia. È in questa casa, dove si affollano le future spose, dove si cucina, si litiga e si legge molto, che un giorno arriva la madre di una ragazza sparita 26 anni prima, proprio nel giorno fissato per le nozze, annullate per via di un fidanzato violento. Cerca Vittoria, la poliziotta, perché riapra il caso, ma il destino vuole che incontri Libera. Sarà proprio quest’ultima, con il sostegno della madre Iole, a scoprire la verità. La «verità»: perché tutti, in questa storia, nascondono un segreto. Anche la sposa scomparsa. Un’ultima annotazione: se siete appassionati di laboratori forensi, profili di Dna e indagini tecnologiche, questo romanzo non fa per voi. La sposa scomparsa è raccomandato invece a chi, in un giallo, cerca emozione, ambientazione, colpi di scena e una sana dose di ironia.