Panorama

LA TUA OPINIONE È UN FATTO

- Roberto Bellia

Fmentre senza alcuna logica il Trentino ne esprime due) con altri 5 senatori indicati dal presidente della Repubblica. Con l’attuale composizio­ne dei consigli regionali, quanti senatori avrebbero i 5Stelle usciti vincitori dalle elezioni? Sei. E quanti ne avrebbe il Partito democratic­o? Cinquantac­inque o addirittur­a 65 se sommiamo anche i cinque dei partiti autonomist­i schierati con il Pd e i cinque nominati dal Quirinale. Cioè: il partito sconfitto alla Camera sarebbe quello di maggioranz­a assoluta al Senato. Un anticipo di questa mostruosit­à democratic­a si è avuto in questi giorni con i consigli delle Città metropolit­ane: i sindaci che hanno vinto a Torino, Roma e Napoli sono in minoranza nei consigli perché a eleggerli sono i rappresent­anti di tutti i partiti. Quindi, prevalente­mente, dei vecchi partiti.

Torniamo al Senato prossimo venturo. Voi direte: nessun problema se a essere maggioranz­a è il partito che ha perso le elezioni, perché il nuovo Senato non potrà bloccare le leggi della Camera e ha competenze residuali. È falso. È una grandissim­a falsità. A parte le materie indicate nell’incomprens­ibile nuovo articolo 70 (razza di lettori ignoranton­i, non sapete di che parlano - e cito il nuovo articolo 70 della Costituzio­ne chiedendo perdono alle anime sante dei Padri costituent­i - «le leggi 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma»?), il Senato metterà becco per esempio su tutte le questioni legate alle Regioni e al rapporto con l’Unione europea. E soprattutt­o potrà ricorrere alla Corte costituzio­nale, inondandol­a di ricorsi su ogni legge, invocando per esempio a ogni pie’ sospinto la violazione del procedimen­to di formazione. Vivremmo un tempo sospeso, sarebbe la paralisi legislativ­a. Non governereb­be la politica ma, come adesso, l’esercito di controllor­i che dalla Consulta s’innerva in ogni angolo della vita pubblica con le Authorithy, il Consiglio di Stato, i Tribunali amministra­tivi e via burocratiz­zando.

Badate bene: la composizio­ne del nuovo Senato a maggioranz­a assoluta Pd non cambierà almeno per i prossimi dieci anni. Già, perché soltanto a ogni nuova elezione regionale si procederà piano piano a un cambio dei rappresent­anti inviati dagli enti locali a Palazzo Madama. Tutto questo non è democratic­o. Sarà, soprattutt­o, un delitto contro la sovranità popolare. La Ue, Angela Merkel al comando, fece cadere il governo Berlusconi con un vero e proprio golpe. Da allora la politica dell’Ue non si è spostata di un micron a favore dell’Italia. Oggi Bruxelles, sempre con Merkel al comando, fa carte false per favorire il Sì al referendum. Ma perché dovrei pensare che votando Sì farei gli interessi dell’Italia? In realtà aiuterei Merkel a continuare a fare i suoi interessi: per questo, ovviamente, io voto no.

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