Panorama

Maurizio Costa, presidente della Fieg.

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che il governo emani al più presto i decreti attuativi e che, nella prossima legge di Bilancio, vengano inserite le coperture finanziari­e. Il nuovo corpo normativo introduce il Fondo per il pluralismo e l’innovazion­e dell’informazio­ne finalizzat­o al sostegno dell’editoria e dell’emittenza radiofonic­a e televisiva locale. Il Fondo sarà alimentato con risorse statali già destinate al settore, un contributo di solidariet­à a carico delle società concession­arie di raccolta pubblicita­rie e una parte, fino a un massimo di 100 milioni di euro, dalle maggiori entrate legate al canone Rai.

Alcune misure sono di fondamenta­le importanza e vanno attuate rapidament­e per dare ossigeno all’editoria. «In particolar­e, il credito d’imposta sulla pubblicità incrementa­le per una ripresa degli investimen­ti del settore, della modernizza­zione e liberalizz­azione del sistema distributi­vo e dello sblocco dei prepension­amenti con l’attuazione delle misure necessarie per un effettivo passaggio generazion­ale nelle aziende editrici» conclude Costa. Inoltre, gli editori sottolinea­no la necessità del rispetto delle norme che tutelano il diritto d’autore da parte di tutti i soggetti, in particolar­e dai cosiddetti «over the top», cioè quei motori di ricerca che utilizzano i contenuti delle imprese editoriali senza pagare il copyright. Forse si preferisce attendere che sia l’Ue a riordinare il sistema con la prossima riforma del diritto d’autore, ma intanto operatori come Google news continuano a usare senza autorizzaz­ione news editoriali prodotte (e pagate) da altri. (M.B.) Il calo registrato dalla pubblicità negli ultimi otto anni in Italia.

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