In Borsa a tutto Italgas
La società torna in Piazza Affari con un ambizioso piano di crescita: tra gli obiettivi, salire al 40 per cento del mercato con acquisizioni.
uando si è una «blue chip» per Dna, lo si è per sempre: anche nelle fasi in cui si vive fuori dal listino borsistico. È il caso di Italgas, una delle società italiane pioniere della Borsa, dove si quotò per la prima volta 165 anni fa, a Torino, poi a Milano nel 1900, restando quotata per oltre un secolo fino al delisting di 13 anni fa.
Ora torna sul listino, da lunedì 7 novembre, grazie a un «demerge» dalla azienda madre, la Snam, che ne farà emergere il valore complessivo: quasi 6 miliardi di euro di valore degli «asset regolati» di cui dispone la società che storicamente ha portato il metano in casa degli italiani. Lo scorso anno Italgas ha distribuito circa 7,6 miliardi di metri cubi di gas a 6,5 milioni di famiglie.
Quella che si profila tra pochi giorni,
non sarà dunque una vera Ipo (Initial public offering), ovvero un collocamento in Borsa di un titolo nuovo, con relativa raccolta di investimenti, ma un ritorno alla grande, che gli investitori aspettano con forte interesse. Il piano di crescita definito dall’amministratore delegato Paolo Gallo insieme a Marco Alverà, numero uno di Snam, la casa madre che si separa da uno dei suoi gioielli affinché entrambi possano crescere nei rispettivi mercati di riferimento, è molto sfidante, ma Italgas ha tutte le carte in regola per portarlo a termine con successo.
Innanzitutto il 2016 sarà un anno buono con 1 miliardo di euro di ricavi consolidati proforma e il 65 per cento di Ebitda. Il rapporto tra l’Ebit (l’utile ante-imposte) e la Rab (la «regulatory asset base», cioè il valore del capitale investito netto calcolato sulla base delle regole definite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas) sarà del 6 per cento. E il dividendo per azione 2016 sarà di 20 centesimi, «sostenibile nel medio termine» e destinato a salire con una percentuale a una cifra anche nel 2017-2018. Di questi tempi... «Siamo in una posizione unica per estrarre valore dalla nostra azienda» ha spiegato Gallo, «e non solo da un punto di vista operativo ma anche finanziario. Abbiamo la capacità di continuare gli investimenti anche a più larga scala». Il piano 2016-2020 contiene infatti investimenti cospicui: 400 milioni nell’anno che si sta concludendo e altri 1.600 fino al 2020. Inoltre, la Rab crescerà stabilmente a un livello superiore all’inflazione.
Non mancheranno le sfide:
gradatamente il servizio di distribuzione del gas nell’ultimo miglio, cioè fino alle case dei clienti, in cui Italgas è specializzata, sarà rimesso a gara in tutti i 177 Atem (ambiti territoriali minimi) in cui è diviso il territorio nazionale. Ma Italgas, che oggi detiene una quota di mercato del 33,9 per cento, guarda a questa campagna di gare con l’ambizione di salire, anche per aggregazioni di piccoli concorrenti locali, al 40 per cento del totale. E senza problemi di Antitrust perché questi servizi sono appaltati per gara pubblica, e chi vince... vince. (Sergio Luciano) Per saperne di più: www.panorama.it