101,49 89,94 78,01 76,95 75,32 74,99 74,94 68,28 65,77 64,07
(fonte: ACI,
Dopo almeno un decennio di rinvii, il governo britannico guidato da Theresa May ha dato il via libera alla costruzione della terza pista di Heathrow, primo scalo della capitale londinese (e dell’Ue) e sesto al mondo per traffico passeggeri nel 2015. Una decisione che la leader Tory, in passato scettica sul progetto, ha difeso come la «scelta giusta per l’interesse nazionale» in virtù dei grandi benefici attesi per l’economia (vedi scheda a fianco), ma che si è inevitabilmente colorata di ragioni politiche in vista della famigerata «Brexit». May dovrà vincere parecchie resistenze, a partire da quelle delle autorità locali (nelle quattro coinvolte, c’è anche il suo collegio elettorale a Maidenhead), dello scalo rivale di Gatwick (desideroso di ampliarsi ai danni di Heathrow), degli ambientalisti di Greenpeace e perfino del suo ministro degli Esteri Boris Johnson, fieramente contrario all’idea.
L’ampliamento di Londra, in realtà, non è un caso isolato. Stando ai dati raccolti dal Capa Centre for Aviation, a ottobre 2016 sono ben 27 le nuove piste in costruzione negli aeroporti europei e, fra ampliamenti o ristrutturazioni di scali esistenti, altri terminal e scali nuovi di zecca, i progetti in corso salgono a 789. Il più imponente è quello di Istanbul che punta a diventare la «porta» verso l’Oriente per 200 milioni di passeggeri, servendo ben 350 mete: gate aperti nel 2018 ma piena operatività dal 2028. La palma degli investimenti, però, spetta a Cina e paesi arabi. Pechino ha messo sul piatto oltre 60 miliardi di dollari per realizzare interventi in 56 scali. A partire dal mirabolante piano per il Daxing International Airport: più di 13 miliardi di dollari per i 700 mila metri quadrati del terzo scalo metropolitano (in costruzione in un’area rurale vicino Pechino) che vuole il primato mondiale con sette piste. Senza contare i piccoli aeroporti per lanciare il turismo locale, come quello sul fiume Yangtze.
Del resto, nonostante le minacce terroristiche e le incertezze della ripresa economica, il traffico aereo mondiale è cresciuto del 6,5 per cento grazie al minore costo del carburante. E, secondo le previsioni della Iata, è destinato a raddoppiare entro il 2034. Ovvio che tutti cerchino di approfittarne per sviluppare le rispettive economie, anche regionali, con più infrastrutture. Il rischio resta la scarsa redditività: solo il 25 per cento degli scali del Dragone fa profitti. (Anna Maria Angelone)