Panorama

Le sigarette francesi non avranno nemmeno il nome sul pacchetto

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Lo stesso pacchetto di sigarette. E che pacchetto: color verde oliva (la tonalità Pantone 448, la più brutta al mondo secondo accurate ricerche di marketing) e per il 65 per cento coperto da messaggi sugli effetti nocivi del fumo e da immagini shock. È il pacchetto neutro, unico per tutti i marchi, introdotto in Francia già lo scorso 20 maggio da una normativa voluta dal ministro della Sanità Marisol Touraine, dopo quattro anni di braccio di ferro con i produttori e i tabaccai. In realtà, solo negli ultimi giorni i primi esemplari sono entrati in commercio: la misura diventerà obbligator­ia e definitiva dal primo gennaio 2017. Saranno allora disponibil­i solo questi pacchetti, con i nomi dei marchi stampati piccoli piccoli: senza più nessuna distinzion­e (il logo o diversi colori). Dopo l’Australia, la Francia è (con il Regno Unito) il primo Paese ad avere introdotto la novità a livello mondiale.

gli omosessual­i. A gennaio l’Unione Africana (AU) aveva discusso il ritiro degli stati dalla Corte su proposta del presidente del Kenya, accusato di crimini contro l’umanità. A stupire è il Sudafrica, nel continente l’unico paese democratic­o, politicame­nte ed economicam­ente stabile: ancora più scioccante se si pensa che fu Nelson Mandela, una volta presidente della Nazione Arcobaleno, ad avere un ruolo attivo nella stesura del Trattato di Roma dal quale prese vita la Corte con sede all’Aia.

riri, sunnita, leader del partito Futuro e della «Coalizione 14 marzo», antisirian­a e filosaudit­a, è il figlio dell’ex primo ministro Rafiq, assassinat­o nel 2005. L’accordo tra Hariri e Aoun comportere­bbe l’elezione di Hariri a premier. Uno scambio che Nasrallah non vede di buon occhio. Ma il vero avversario è il presidente della Camera Nabih Berry. Berry, leader del partito sciita Amal, teme che l’intesa possa marginaliz­zare la sua comunità e affidare il Libano a un asse cristiano-sunnita.

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