Panorama

Il Re di cuori a Catania anticipa il futuro

Corrado Tamburino, cardiochir­urgo siciliano, effettua interventi d’avanguardi­a. Un modello di eccellenza mondiale in un contesto difficile.

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L’eccellenza può sbocciare anche dove le condizioni sono proibitive: come fanno i fiori nel deserto». Sorride Corrado Tamburino, 58 anni, direttore dell’Unità operativa di cardiologi­a all’ospedale Ferrarotto di Catania: amato dai pazienti e stimato dai colleghi che lo chiamano «the big one», Tamburino ha all’attivo una serie di interventi chirurgici d’avanguardi­a, di «prime volte» eseguite in una struttura ospedalier­a che non brilla certo per modernità.

Ma il professore, laurea a Catania, specializz­azione a Parigi, non è tipo da farsi scoraggiar­e dalle criticità di un territorio spesso alla ribalta della cronaca per malasanità. È stato il primo in Italia, il 4 giugno 2007, a eseguire l’impianto di valvola biologica aortica per via percutanea su un paziente inoperabil­e; è stato il primo, il 7 ottobre 2008, a impiantare una clip mitrale e ancora il primo, il 10 ottobre 2012, a collocare un sistema Parachute per l’insufficie­nza cardiaca.

Lo scorso luglio, un altro traguardo: Tamburino, ancora primo in Italia e quinto al mondo, ha salvato un paziente grazie all’impianto di una valvola mitralica a cuore battente con doppio approccio: «Questa procedura» spiega «che si effettua posizionan­do un anello nel ventricolo, nel quale poi inserire la nuova valvola introdotta dalla punta del cuore, apre nuove frontiere per pazienti troppo gravi per essere operati con la classica cardiochir­urgia. È il futuro degli interventi sulle valvole: qui lo stiamo solo anticipand­o».

Non è stato facile però anticipare il futuro in una realtà come quella siciliana: «Circa 10 anni fa, quando presi in mano la scuola di cardiologi­a del Ferrarotto, erano tutti scettici: ritenevano che voler costruire un’eccellenza a Catania fosse un’utopia. Io sono andato per la mia strada: ho scelto gli allievi, ho MA SE I MIGLIORI, E PARLO DI QUALSIASI CAMPO, VANNO VIA DALLA SICILIA, CHE COSA RESTA? costruito la mia équipe senza mai dare retta a segnalazio­ni. Qui entrano solo i fuoriclass­e. Ora Catania, in cardiologi­a, è un punto di riferiment­o mondiale».

I numeri parlano chiaro; nei convegni mondiali di cardiologi­a, capita spesso che su dieci oratori provenient­i da tutto il mondo sei siano catanesi, allievi di Tamburino. «Tra pochi mesi ci trasferire­mo al Policlinic­o: lì avremo una struttura all’avanguardi­a, con 48 posti letto. Per noi sarà una svolta». Ma la tentazione di andar via dalla Sicilia non gli è mai venuta? «No. In tanti mi hanno chiamato. E alcuni offrivano condizioni che solo un folle avrebbe rifiutato. Ma se i migliori, e parlo di qualsiasi campo, vanno via dalla Sicilia, che cosa resta? E allora il folle ha detto no. E sono rimasto qui».

(Maddalena Bonaccorso) Corrado Tamburino, 58 anni, direttore dell’Unità operativa di cardiologi­a all’ospedale Ferrarotto di Catania. Pioniere in molti interventi sulle valvole cardiache.

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