Viaggio dove mi porta la mia matita
Mette sulla griglia politici e non. Ma Liana Finck, vignettista del New Yorker, ha altre due passioni: musei e parchi.
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La scoperta più importante della mia vita adulta» ha scritto. Questa volta, sul foglio A4 che tiene con sé, non ha raffigurato nessuno dei «little ones», i personaggi che popolano i suoi disegni, pubblicati dal più prestigioso giornale illustrato d’Occidente, il New Yorker. No, Liana Finck ha disegnato una penna. «Mi protegge da tutte le cose spaventose». La capacità di ironia, del paradosso, di cogliere l’essenza di un carattere, e un dolce senso di alienazione sono alla base delle sue vignette quotidiane. E anche mentre le viene rivolta qualche domanda, questa eclettica disegnatrice resta come in disparte, schiva lo sguardo. Provi a dipingere con le parole il lettore-tipo del suo sofisticato giornale, il New Yorker. Come se lo immagina? È una donna, sui sessant’anni. Ascolta la National public radio e vive a Montclair, vicino a New York. Lavora per lo Stato del New Jersey come difensore pubblico. Dice quello che pensa, senza remore. Ha due figli. Le piace il giardinaggio. Quali sono le regole che un vignettista del New Yorker deve seguire? Mandare circa dieci disegni alla settimana. I disegni devono essere arguti. Se possibile, anche divertenti. E poi c’è quella regola dei genitali... Ovvero? Niente ani e vagine sul New Yorker. I peni sì, sono concessi. Ma non il resto. La ragione? Perché sono organi interni. Su Instagram ha più di 50 mila follower. Qual è la peggiore reazione che ha ricevuto dai suoi lettori? Non amo quando le persone trovano la mia mail personale e mi scrivono per dirmi che ho disegnato qualcosa in modo sbagliato. Ma sono ancora peggiori quelli che mi mandano richieste: un disegno, una caricatura, eccetera. Lo trovoo invadente. Uno dei suoi disegni è un grafico a torta.. Il 20 per cento dice: «Tempo passato a lavorare». Il restante 80: «Tempo speso a convincere le persone che tu sei nato per r fare questo tipo di lavoro». Perché è così difficile far capire agli altri che il suo è unn lavoro? Perché l’America è una nazione capitalista aee nessuno ha davvero idea di quale posto debbano ebbano occupare le arti. Illustratori, scrittori e artisti sti devono LE ELEZIONI VICINE Bernie Sanders con Hillary Clinton. continuamente fare le corse per lavorare. Il che consuma enormi energie. Era una sostenitrice di Bernie Sanders. Poi ha incontrato quelli che chiama «i sessisti di sinistra». E adesso appoggia Hillary Clinton. Il sessismo è uno dei tanti problemi della destra americana, che ultimamente è sempre più razzista e xenofoba. Ma a sinistra, per alcune ragioni, il sessismo continua a essere molto più accettato di quanto dov dovrebbe. Lo si vede nel modo in cui Hillary vien viene demonizzata. AbitaAbi a Park Slope, la parte di Brooklyn forsefors più desiderabile: verde, borghese, pienapien di vita. BrooklynBro è accogliente, ma dipende da chi sei e da dove vieni. È fatta di zone molto diverse.dive Alcune sembra che non siano cambiatecam negli ultimi cento anni: sono meravigliose.mer Altre si stanno riempiendo di attraentiattra ventenni e trentenni bianche che vengonoven da tutta l’America: sono un po’ finte
e ep prive di carattere. Dove abito ora io è