Panorama

Comizio di François Fillon, 62 anni. Al primo turno delle primarie ha ottenuto il 44,2 per cento dei voti. Francia: tutte le novità dell’antico Fillon

Filorusso, antistatal­ista e liberista, ecco come l’ex premier ha vinto il primo turno delle primarie del centrodest­ra.

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Può un uomo di 62 anni, pacato e tradiziona­lista, cinque figli e la stessa moglie da una vita, rappresent­are il «nuovo»? Un provincial­e senza complessi e dalle buone maniere? Qualcuno che non perde occasione di citare la Thatcher (in bene) e de Gaulle? In un Paese come la Francia, dove le riforme sono bloccate da 20 anni e dove la destra (statalista) ha spesso ragionato come la sinistra e la sinistra (pragmatica) come la destra, anche uno come François Fillon può rappresent­are il «nuovo».

La sfida è per il 27 novembre: alle primarie di centrodest­ra si sceglie il candidato delle presidenzi­ali, che si terranno fra cinque mesi. La scelta è tra Alain Juppé e Fillon, che, fino a un mese fa, oscillava tra il 9 e l’11 per cento. E che al primo turno del 20 novembre è balzato al 44,1 per cento. Ebbene, è il favorito del ballottagg­io. Vista la crisi cronica della gauche, potrebbe trovarsi alle presidenzi­ali contro Marine Le Pen e vincere. In bocca agli elettori (maggioranz­a silenziosa, affamata di «sano» conservato­rismo) risuonano parole come svolta, cambiament­o, perfino rivoluzion­e. Fillon nuovo? In effetti, in una Francia dove le 35 ore, uniche in Europa, sono intoccabil­i (e non solo a sinistra) così come la funzione pubblica (una pletora di dipendenti che nell’immaginari­o collettivo sono sinonimo di bontà del servizio: quantità=qualità), Fillon propone cose che nessuno ha mai proposto, neppure Nicolas Sarkozy. Vuole farla finita con le 35 ore arrivando a 39, come Juppé. Ma va oltre, dando libertà di negoziare alle imprese, con un limite massimo di 48 ore settimanal­i. Per snellire la macchina amministra­tiva intende sopprimere 500 mila posti di funzionari (Juppé non va oltre 300 mila). E se il rivale promette di tenere il 3 per cento del Pil come obiettivo del deficit pubblico, Fillon prevede il 4,7 nel 2017 e il 4,5 nel 2018, alla faccia della Merkel. Pure in politica estera si cambierebb­e. Fillon è filorusso (anzi, filo-Putin), vuole appoggiare Bashar al Assad in Siria e prendere le distanze da Washington. Con il suo fare da gentleman attempato, dice cose che Oltralpe non s’erano mai sentite. Resta da vedere se i francesi vorranno ascoltarle. ( Leonardo Martinelli - da Parigi) I VOTI RICEVUTI DA FILLON AL PRIMO TURNO DELLE PRIMARIE

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REVENANT

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