Panorama

Non sento, ma capisco

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Luca Lo Giacco, meccanico, è sordo dalla nascita. Da oltre 30 anni segue Padre Modesto. Oggi che il sacerdote non parla più, lui è il suo interprete. Sa creare legami veri e aiuta gli altri. Per davvero».

Ora la malattia gli impedisce di alimentars­i in maniera tradiziona­le (per nutrirsi ingerisce alimenti liquidi tramite un sondino). Ma non ha smarrito coraggio e fede. Se gli si schiede se abbia accettato la Sla o la stia sfidando, risponde: «Solo con il vento contrario l’aquilone prende il volo». Aquilone che è appeso in camera sua sopra al letto con il respirator­e. «Di vette nella vita ne ho scalate molte, ora ho questa cima da raggiunger­e, non ci sono scorciatoi­e e non si può barare. Due sono le cose che ho capito in questi mesi. Primo, come diceva Madre Teresa, “Siamo una matita nelle mani di Dio”. Secondo, il dolore fa più paura a chi sta bene rispetto a chi lo sta soffrendo».

Quale è il suo sogno per il futuro? «È sempre lo stesso che ricorre da quando ero bambino. Che poi è stato il motivo della mia vocazione. Portare giovani e adulti in cordata sulle vette del mio Trentino. Voglio che questo sogno non finisca mai. Per questo con l’aiuto di tanti abbiamo costruito una casa che abbiamo chiamato “casa sogno”. Un tetto che ospita ogni anno oltre 500 persone tra bambini, giovani e adulti». Sul portale all’ingresso Padre Modesto ha fatto incidere con il fuoco il motto della sua vita: «Il Signore supera sempre di una spanna ogni nostra aspettativ­a». Alla faccia della Sla.

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